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Proteste scolastiche

Scuole in agitazione a Bologna: il caso Minghetti e Laura Bassi

Proteste, denunce e tensioni: il dibattito sull'educazione e il confronto tra studenti e istituzioni

Liceo Minghetti

Liceo Laura Bassi

La situazione nelle scuole bolognesi continua a essere tesa, con nuove occupazioni e un acceso dibattito sulle misure adottate dalla dirigenza scolastica.
Dopo l'occupazione del Liceo Minghetti, un gruppo di studenti del Liceo Laura Bassi potrebbe avviare un'occupazione dell'istituto, in seguito a un'assemblea tenutasi nella scuola di via Sant'Isaia.
Nel caso del Minghetti, le decisioni della dirigenza e del Collegio dei docenti hanno suscitato forte preoccupazione tra studenti e genitori.
In particolare, la scelta di segnalare alla magistratura un numero ristretto di studenti per un'azione collettiva ha alimentato il timore di una gestione repressiva della protesta. Secondo fonti non smentite, i denunciati sarebbero proprio coloro che avevano tentato di dialogare con la dirigenza, suscitando perplessità sul messaggio trasmesso agli studenti.
A esprimere il proprio dissenso è stato un gruppo di genitori del Liceo Minghetti, che ha inviato una lettera firmata da oltre 500 persone alle istituzioni scolastiche e politiche.
Nel testo si chiede il ritiro delle denunce e un confronto più equilibrato, affidato ai Consigli di classe, per garantire un approccio educativo e non punitivo.
I genitori lamentano inoltre la brusca inversione comunicativa della dirigenza, passata da iniziali interlocuzioni positive a decisioni drastiche annunciate solo attraverso la stampa.
La situazione è destinata a evolversi nei prossimi giorni.
Giovedì, i Consigli di classe del Minghetti si riuniranno in seduta straordinaria per discutere delle contestazioni di addebito a carico di nove studenti, considerati organizzatori e responsabili dell'occupazione.
Il giorno precedente, il Collegio docenti esaminerà eventuali sanzioni disciplinari e interventi didattico-pedagogici.
Parallelamente, la protesta potrebbe estendersi al Laura Bassi, dove gli studenti stanno valutando l'occupazione come forma di dissenso verso le scelte della dirigenza.
In un momento in cui il dibattito sull'istruzione pubblica si fa sempre più acceso, la questione centrale rimane il ruolo del dialogo e del confronto nelle dinamiche educative, evitando che il dissenso venga affrontato esclusivamente con provvedimenti punitivi.
 

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