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Economia

Trump congela i dazi per 90 giorni: tregua o trappola?

Una pausa strategica scuote i mercati globali. La Cina sotto pressione, l’equilibrio mondiale in bilico. Il conto alla rovescia è iniziato.

Cristina Giancarlini

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redazione@bolognacronaca.it

10 Aprile 2025 - 08:12

Sospensione dazi

La decisione di Donald Trump di sospendere temporaneamente i dazi nei confronti della Cina ha colto il mondo di sorpresa, generando un effetto immediato sulle Borse internazionali: un crollo che ha attirato l’attenzione globale, trasformando questa pausa in un momento di riflessione collettiva. Per gli analisti, il messaggio è chiaro: il protezionismo non è mai uscito di scena, ha solo cambiato ritmo. E questi 90 giorni, apparentemente di tregua, sono in realtà una scacchiera su cui si gioca la prossima egemonia. Chi resta a guardare rischia di essere solo una pedina. Così il leader americano si prende 90 giorni per valutare se l’obiettivo – commerciale, politico o personale – sia stato raggiunto. Stratega o pazzo visionario, ha costretto la Cina a un passo indietro, lasciandola sotto pressione. Ora tocca alle Borse asiatiche reagire, mentre ogni Stato dovrà lavorare per ribilanciare la propria economia, tra politica interna e scenari globali. Ma il tempo scorre veloce. Se la trattativa non andrà a buon fine, i dazi torneranno con forza. Un ultimatum mascherato da diplomazia. La percezione pubblica: Sui social come nei talk show, l’opinione pubblica si divide: c’è chi vede in Trump un negoziatore spregiudicato, capace di piegare le logiche internazionali ai propri obiettivi, e chi lo accusa di giocare col fuoco, ignorando le ripercussioni sulle economie reali, dalle fabbriche agli scaffali. La sospensione dei dazi è letta da alcuni come un segnale di apertura, da altri come una manovra elettorale travestita da strategia economica. Il cittadino medio, intanto, osserva l’altalena dei prezzi e si chiede quanto a lungo potrà reggere questo equilibrio precario.  Se non vuoi perderti neanche una notizia, entra nel nostro canale WhatsApp! Clicca qui e ricevi in tempo reale le news più importanti di Bologna e provincia. Hai una segnalazione da fare? Scrivi direttamente alla redazione! Invia la tua segnalazione.

La decisione di Donald Trump di sospendere temporaneamente i dazi nei confronti della Cina ha colto il mondo di sorpresa, generando un effetto immediato sulle Borse internazionali: un crollo che ha attirato l’attenzione globale, trasformando questa pausa in un momento di riflessione collettiva.
Per gli analisti, il messaggio è chiaro:
il protezionismo non è mai uscito di scena, ha solo cambiato ritmo.
E questi 90 giorni, apparentemente di tregua, sono in realtà una scacchiera su cui si gioca la prossima egemonia.
Chi resta a guardare rischia di essere solo una pedina.
Così il leader americano si prende 90 giorni per valutare se l’obiettivo – commerciale, politico o personale – sia stato raggiunto.
Stratega o pazzo visionario, ha costretto la Cina a un passo indietro, lasciandola sotto pressione.
Ora tocca alle Borse asiatiche reagire, mentre ogni Stato dovrà lavorare per ribilanciare la propria economia, tra politica interna e scenari globali.
Ma il tempo scorre veloce. Se la trattativa non andrà a buon fine, i dazi torneranno con forza.
Un ultimatum mascherato da diplomazia.
La percezione pubblica:
Sui social come nei talk show, l’opinione pubblica si divide: c’è chi vede in Trump un negoziatore spregiudicato, capace di piegare le logiche internazionali ai propri obiettivi, e chi lo accusa di giocare col fuoco, ignorando le ripercussioni sulle economie reali, dalle fabbriche agli scaffali.
La sospensione dei dazi è letta da alcuni come un segnale di apertura, da altri come una manovra elettorale travestita da strategia economica.
Il cittadino medio, intanto, osserva l’altalena dei prezzi e si chiede quanto a lungo potrà reggere questo equilibrio precario.

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