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IL CASO
03 Settembre 2024 - 14:35
Gli antichi edifici del villaggio sommerso di Kallio, situato nella Grecia centrale, sono riemersi dopo decenni di oblio. La drastica riduzione del livello dell'acqua nel lago artificiale di Mornos, una delle principali riserve idriche di Atene, ha portato alla luce le rovine del villaggio, che era stato sacrificato negli anni '70 per garantire l'approvvigionamento idrico alla capitale.
Il lago, situato a circa 200 chilometri a ovest di Atene, ha subito un calo del 30% nelle sue riserve idriche negli ultimi mesi, secondo i dati della Eydap, la società che gestisce la distribuzione dell'acqua nella regione dell'Attica. Questa riduzione è stata attribuita a una prolungata siccità che sta affliggendo il paese, aggravata da un inverno eccezionalmente mite e da temperature record registrate durante l'estate.
Yorgos Iosifidis, un pensionato di 60 anni che vive nei pressi dell'antico villaggio di Kallio, ha dichiarato che il livello del lago è sceso di ben 40 metri. "La situazione è preoccupante", ha detto Iosifidis, che come molti altri residenti fu costretto ad abbandonare la sua casa alla fine degli anni '70, quando il villaggio fu sommerso per la costruzione della diga di Mornos. "Se non piove presto, il livello attuale scenderà ulteriormente e il problema sarà più grave di allora", ha aggiunto.
Le immagini desolanti dei ruderi della scuola elementare e delle case abbandonate di Kallio, riemerse dall'acqua, sono un potente monito degli effetti devastanti del cambiamento climatico. Non è la prima volta che Kallio riappare: già all'inizio degli anni '90, una simile siccità aveva permesso di vedere ciò che restava del villaggio. Anastasis Papageorgiou, un giovane medico di 26 anni residente in un villaggio vicino a Mornos, ha confermato che le precipitazioni sono state scarse negli ultimi due anni, sia sotto forma di pioggia che di neve sulle montagne che alimentano i fiumi. "La situazione è difficile, bisogna stare attenti all'utilizzo dell'acqua", ha sottolineato.
La gravità della situazione ha spinto le autorità greche a lanciare appelli quotidiani alla popolazione affinché moderi il consumo d'acqua. Nella regione dell'Attica, dove risiede circa un terzo della popolazione greca, non sono ancora state imposte restrizioni, ma la società Eydap e i media stanno diffondendo messaggi volti a sensibilizzare i cittadini sui piccoli gesti che possono fare la differenza. Il governo greco sta correndo ai ripari. Eydap ha attivato ulteriori fonti d'acqua nelle vicinanze della capitale, mentre il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha esortato a una gestione più oculata delle risorse idriche. "In un momento in cui sappiamo con certezza che avremo meno acqua, dobbiamo proteggere le risorse idriche in modo più metodico di quanto abbiamo fatto finora", ha dichiarato Mitsotakis durante una recente visita nella regione della Tessaglia, già devastata dalle inondazioni nel 2023.
Con l'85% dell'acqua del paese utilizzata per l'irrigazione, la Grecia si trova ora di fronte alla necessità urgente di costruire nuove infrastrutture, come dighe, per affrontare le sfide idriche future. La riemersione di Kallio non è solo un fenomeno geologico, ma un simbolo tangibile dell'impatto sempre più visibile del cambiamento climatico e un richiamo all'azione per proteggere le risorse idriche del paese.
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