Inferno di fuoco in una ditta di pallet a Pieve Acquedotto: cataste di legno e mezzi in fiamme

Un bagliore visibile a diversi chilometri di distanza, una densa colonna di fumo nero che si innalza nel cielo notturno: è questo lo scenario apocalittico che si è presentato agli occhi dei residenti di Pieve Acquedotto, a Forlì, nella notte tra lunedì e martedì 3 settembre. Un autentico inferno di fuoco ha avvolto un'azienda specializzata nella produzione di pallet in legno, situata in via dei Mercanti, nella zona industriale della città.

L'allarme alla sala operativa del 115 è squillato poco prima delle 3 del mattino. Le cause dello sviluppo del rogo sono ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri, ma è certo che l'incendio ha interessato numerose cataste di legno che si trovavano nel piazzale della ditta. La rapidità con cui le fiamme si sono propagate ha reso necessario l'intervento immediato di diverse squadre dei vigili del fuoco. Per evitare che l'incendio si estendesse ai due capannoni vicini, sono intervenute squadre da diverse località: quattro dalla base di viale Roma, una dal distaccamento di Cesena, una da Rocca San Casciano, una da Faenza e una dal distaccamento aeroportuale. La lotta contro l'incendio è proseguita anche nella mattinata di oggi, con i vigili del fuoco impegnati a domare le fiamme e a mettere in sicurezza l'area.

Il rogo ha coinvolto anche alcuni mezzi che si trovavano parcheggiati nel cortile della ditta, aumentando ulteriormente la portata dei danni. Tuttavia, grazie all'intervento del personale del 115, è stato possibile evitare danni ben maggiori. 
La densa colonna di fumo nero ha invaso anche le aree circostanti, creando momenti di paura tra i residenti. In particolare, una nuvola di fumo ha invaso le scale di un condominio vicino, costringendo gli abitanti a uscire dalle loro abitazioni per precauzione. Fortunatamente, non si registrano feriti, ma l'episodio ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale. Le cause dell'incendio sono ancora in fase di accertamento.