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Omicidio dopo una rissa
05 Settembre 2024 - 19:02
La tragedia che si è appena consumata in via Piave, nella prima periferia Ovest di Bologna, scuote profondamente il mondo della politica bolognese che, almeno per ora, non si divide in sterili polemiche, ama si raccoglie unanime e rispettoso intorno al dolore di tre famiglie diversamente colpite da un Fato maligno. Tutti vicini non solo ai genitori del sedicenne accoltellato e a quelli del suo amico ferito, ma anche alla mamma e al papà del ragazzo arrestato. Se, infatti, a dividere le prime due dalla terza è l’intensità e la radicalità del dolore, medesima è l’angoscia che ora affligge queste tre madri e questi tre padri.
Molto misurato il commento del sindaco, il quale si appella a tutte le forze politiche affinché rifuggano la tentazione di cercare facili consensi, facendo leva su quanto successo: “Abbiamo tutti appreso con grande dolore di questa tragedia che ha colpito diverse famiglie - ha dichiarato Matteo Lepore, intervistato dalla stampa a Palazzo d’Accursio - e, innanzi tutto, voglio esprimere la nostra vicinanza a loro e ai loro figli e, in particolare, alla quella del ragazzo che, purtroppo, ha perso la vita. E’ una tragedia che ci deve coinvolgere tutti e attorno alla quale dobbiamo non solo stringerci, ma anche riflettere seriamente su cosa possiamo fare come comunità. E io credo che gli adulti, in questo momento, dovrebbero insieme ritrovarsi per riflettere, a partire dal mondo della scuola, dalle famiglie. L’amministrazione comunale si vuole mettere a disposizione su questo e ci sono diversi progetti e iniziative che stiamo promuovendo, ma, oggi, credo che sia il momento in cui fermarsi e fermare anche la campagna elettorale e le strumentalizzazioni che, a volte, ci sono attorno a questi eventi”.
Secondo il primo cittadino di Bologna, “questi episodi di violenza in strada, giovanile, sono un grido di dolore e una richiesta di aiuto che viene dal mondo dei giovani e dei ragazzi. La peggior risposta che possiamo dare, oltre a girarci dall’altra parte e fare finta di niente, è quella di strumentalizzarli e di fare il gioco degli adulti sulla pelle dei più giovani. Credo che, invece, adesso si tratti davvero di stringerci come comunità, stare vicino alle famiglie, ma anche portare nel mondo della scuola e nella comunità tutta degli adulti una riflessione seria. Vedo che anche altre città hanno gli stessi problemi e so che anche il governo su questo ha detto di voler fare delle cose. Io dico: lavoriamo assieme, non possiamo assolutamente lasciare da soli i ragazzi e impegnarci tutti su questo”. Per ora, l’appello sembra essere stato positivamente raccolto.
Maria Elena Ugolini, candidata alla presidenza della Regione per il Centrodestra, sceglie la sua veste di mamma e di educatrice per commentare l’incedibile e dannato esito della rissa tra ragazzi: “Ieri sera , due ragazzi di 16 e 17 anni sono stati accoltellati, e purtroppo uno di loro non ce l'ha fatta. Come mamma, una notizia del genere mi riempie di un dolore immenso”. Cordoglio e vicinanza alla famiglia del ragazzo ucciso anche dal segretario cittadino della Lega, Cristiano Di Martino: “Ci stringiamo in preghiera intorno a loro. Sono fatti inconcepibili che non dovrebbero avere luogo. Ora è il tempo di unirci tutti intorno alla famiglia. Arriverà il tempo delle riflessioni, perché Bologna non può essere la città in cui si muore a 16 anni, alle 10 di sera, per una lite, venendo accoltellati. Urgono riflessioni serie e oltre ogni steccato”.
Per Costanza Bendinelli, esponente di Azzurro Donna e candidata di Forza Italia alle prossime elezioni regionali, “è evidente come sia urgente misurarsi sul terreno della Scuola, l’unico luogo in cui è realmente possibile realizzare politiche di prevenzione che arginino una violenza che noi genitori - perché la colpa non è sempre e solo dei ragazzi, in questi casi - abbiamo permesso che si radicasse così profondamente nel loro modo di pensare e, a volte, purtroppo, anche di agire. Sono concorde col sindaco, una volta tanto: riflettiamo insieme, seriamente e senza vincoli mentali e ideologici, cosa sia meglio e si possa fare per i giovani della nostra città”.
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