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Bologna, l'ultimo saluto a Fallou, ucciso a 16 anni da un coetaneo

Questa mattina i funerali. Intanto emergono alcuni dettagli sulla tragica serata

Bologna, l'ultimo saluto a Fallou, ucciso a 16 anni da un coetaneo

FALLOU SALL

Oggi la città si stringe intorno alla famiglia di Fallou Sall, il ragazzo di 16 anni ucciso a coltellate la sera del 4 settembre in via Piave. L’adolescente, vittima di una lite sfociata in tragedia, è stato colpito da un coetaneo, ora in arresto. La cerimonia funebre inizierà con l’apertura della camera ardente alle 9.30 al cimitero della Certosa e, successivamente, alle 11.30, i funerali saranno officiati con riti sia cristiani che musulmani al cimitero di Borgo Panigale.

Il dramma ha scosso profondamente la comunità locale. L’intero quartiere e la città sono rimasti attoniti di fronte a un episodio di violenza che sembra essere nato da provocazioni e minacce tra ragazzi del quartiere, amplificate anche dall’uso dei social. Le tensioni tra adolescenti, probabilmente per motivi banali, hanno avuto conseguenze devastanti, culminando in un litigio nel parco dell’ex Velodromo, dove tutto è degenerato.

Il giovane responsabile dell’omicidio, anch’egli di 16 anni, è stato arrestato e indagato per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo d'arma. Durante l'interrogatorio, il ragazzo ha dichiarato che non aveva l'intenzione di uccidere, e certamente non Fallou, che conosceva solo di vista. Secondo quanto emerso, la tensione maggiore esisteva con un altro ragazzo del gruppo, un 17enne di origine bengalese, anch’egli ferito nella colluttazione.

Il 17enne ferito ha raccontato agli inquirenti la dinamica della tragica serata, spiegando come il litigio fosse iniziato con un pugno: "Quella sera mi ha dato un pugno davanti a una mia amica, e io ho reagito. Lui è scappato e l’ho inseguito. Fallou ha visto la scena, lo ha rincorso e lo ha placcato, afferrandogli le gambe come in una partita di rugby. A quel punto ha tirato fuori il coltello e ha colpito Fallou. Quando sono arrivato, Fallou era già in una pozza di sangue". Il 17enne è stato anch'egli ferito durante lo scontro, ma ha confessato di non aver subito avvertito il dolore, forse per via dell’adrenalina.

Due giorni dopo la tragedia, via Piave è stata invasa da una folla di persone, amici, compagni di scuola e conoscenti di Fallou, che hanno voluto rendere omaggio alla giovane vittima. La madre di Fallou, Daniela, affranta dal dolore, ha parlato alla folla, descrivendo il figlio come un ragazzo amato da tutti: "Fallou era il figlio di tutte le mamme, il fratello di tutti i suoi amici… Chiedete a loro, chiedete a loro che ricordo hanno di mio figlio".

Suo padre ricorda il 16enne raccontando del sogno del giovane: diventare un meccanico "Non vedeva l’ora che ricominciasse la scuola per iniziare il tirocinio. Aveva tanti sogni, il mio Fallou, voleva imparare a fare il meccanico. Adesso non potrà più realizzarli. Ci ha avvertito un suo amico, quando siamo arrivati in via Piave abbiamo visto Fallou in ambulanza, i medici cercavano di rianimarlo ma lui non dava segni di vita” ha raccontato con un filo di voce Mao Sall.

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