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Tensioni politiche a Faenza: terza alluvione in 16 mesi aggrava la crisi politica tra maggioranza e opposizione

Le forze politiche, già in disaccordo sulla gestione delle emergenze idrogeologiche, hanno acuito le tensioni a causa delle recenti conferenze stampa parallele, organizzate dai due fronti per discutere dell'evento

Tensioni politiche a Faenza: terza alluvione in 16 mesi aggrava la crisi politica tra maggioranza e opposizione

La zona di Borgo Durbecco, gravemente colpita dalla terza alluvione in appena 16 mesi, è nuovamente al centro del dibattito politico a Faenza. Mentre le ripercussioni ambientali e i danni ai cittadini continuano a pesare, lo scontro tra maggioranza e opposizione si intensifica. Le forze politiche, già in disaccordo sulla gestione delle emergenze idrogeologiche, hanno acuito le tensioni a causa delle recenti conferenze stampa parallele, organizzate dai due fronti per discutere dell'evento.

Giovedì 19 settembre, l'opposizione – composta da Lega, Fratelli d'Italia, Progetto Civico Faentino e la lista civica Area Liberale – ha convocato una conferenza stampa per sabato 21, alle 11. Tuttavia, il giorno successivo, alle 17:16, la Provincia e il Comune di Faenza hanno annunciato un incontro con la stampa sullo stesso tema, anticipando l'orario alle 10:30. Questa mossa ha generato non poca irritazione tra le file dell’opposizione, che ha accusato il governo cittadino di scorrettezza politica e mancanza di rispetto.

L'opposizione accusa: "Ingerenze non democratiche"

Gabriele Padovani, esponente di Area Liberale, ha espresso con forza il disappunto dell’opposizione: "È una mancanza di rispetto. Non solo veniamo a sapere della conferenza stampa del Comune poche ore prima, ma la tempistica sembra volutamente scelta per farci alterare. Già eravamo arrabbiati per la situazione drammatica dell’alluvione".

Padovani ha evidenziato che, nonostante l’entità della pioggia fosse maggiore rispetto alle precedenti alluvioni, i danni sono stati più contenuti grazie a interventi di pulizia dei fiumi. Tuttavia, ha ribadito che la sicurezza idrogeologica della zona resta lontana dall’essere garantita, e ha sollecitato lo snellimento delle pratiche burocratiche per i rimborsi ai cittadini danneggiati.

Le critiche alla Struttura Commissariale e al governo regionale

Anche Stefano Bertozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha attaccato duramente la gestione dell’emergenza, criticando il ruolo della Struttura Commissariale, responsabile di coordinare i fondi per i lavori di ripristino. "La Struttura non esegue i lavori, ma coordina e distribuisce i fondi. È il Comune, insieme a Regione e Provincia, che dovrebbe attuare gli interventi necessari", ha sottolineato Bertozzi, aggiungendo che molte delle opere cruciali previste, come le casse di espansione, non sono state ancora realizzate nonostante i fondi fossero già stati stanziati nel 2015.

"Città sotto minaccia costante"

Le testimonianze dell’opposizione sono state fortemente critiche riguardo alla gestione dei lavori di prevenzione e manutenzione. Roberta Conti della Lega ha sottolineato come un terzo della città di Faenza viva sotto la costante minaccia di nuove alluvioni: "Non si può vivere con l’angoscia di perdere tutto ogni volta che piove. Le case nelle zone colpite non valgono più nulla e chi può, se ne va".

Il nodo delle casse di espansione e i ritardi negli interventi

Uno dei temi centrali è la costruzione delle casse di espansione, essenziali per prevenire ulteriori disastri. Secondo Paolo Cavina di Progetto Civico Faentino, questi interventi dovevano essere eseguiti già dieci anni fa. "A oggi, sono stati fatti solo lavori di ripristino, non di manutenzione vera e propria", ha detto Cavina, criticando la lentezza burocratica che ha ostacolato l’utilizzo di oltre 14 milioni di euro già disponibili per il Comune di Faenza.

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