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Alluvione a Serra Malvezzi: interrogazioni e polemiche sulla gestione delle acque

La consigliera Marta Evangelisti (FdI) chiede chiarezza sul mancato deflusso delle acque a nella frazione di Molinella

Alluvione a Serra Malvezzi: interrogazioni e polemiche sulla gestione delle acque

La recente alluvione che ha colpito Serra Malvezzi, frazione di Molinella (Bologna), ha sollevato numerosi interrogativi sulla gestione delle acque e sulla manutenzione degli impianti idrovori. La consigliera Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale per fare luce su una situazione che appare sempre più critica.



Secondo quanto riportato dalla consigliera Evangelisti, le acque alluvionali ristagnano nei campi di Serra Malvezzi, creando veri e propri stagni. "Le campagne di Selva Malvezzi sono ridotte a stagni pieni di gabbiani poiché il livello delle acque, invece di defluire, risulta addirittura innalzato", ha affermato Evangelisti, citando anche il sindaco di Molinella. La situazione è aggravata dal fatto che l'impianto di Campotto, a Ferrara, è in manutenzione e le tre pompe idrovore non operano a pieno regime.

Evangelisti ha chiesto di conoscere "quale sia l'ente competente in merito alla gestione e alla manutenzione delle pompe idrovore presenti nell'impianto di Campotto di Ferrara e quando siano iniziati i lavori di manutenzione dell'impianto". La consigliera ha inoltre sollevato la questione del mancato funzionamento a pieno regime dell'impianto di Campotto, che serve anche un'area particolarmente delicata come Selva Malvezzi, già colpita dagli eventi alluvionali del 2023.


Il Consorzio della Bonifica Renana ha risposto alle accuse, spiegando che "i canali Sesto Alto e Sesto Basso sono stati ideati e costruiti per smaltire le acque piovane, non le acque di un fiume come l'Idice che, per una rottura arginale, riversa enormi quantitativi di acqua dove non dovrebbe". Secondo il Consorzio, il flusso dell'acqua è e sarà sempre rallentato al confine tra Selva e Sant'Antonio perché l'impianto fa quello che può fare. "Sono gli argini che dovrebbero reggere e non cedere", hanno affermato i vertici della bonifica, aggiungendo che "nell'impianto ci sono lavori in corso per potenziamento: dunque funziona, ma non a piena potenza".



La situazione di stallo delle acque ha gravi ripercussioni non solo per l'agricoltura locale, ma anche per l'ambiente. I campi allagati non possono essere coltivati, e la stagnazione delle acque crea habitat favorevoli per insetti e altri animali, alterando l'ecosistema locale. La consigliera Evangelisti ha chiesto "quali siano state le azioni conseguenti al disservizio dell'impianto di Campotto per limitare i danni nell'ipotesi di una ormai pressoché ordinaria rottura degli argini dell'Idice e conseguente allagamento di Selva Malvezzi".



Evangelisti ha lanciato un appello alla giunta regionale affinché vengano prese misure immediate per risolvere la situazione. "Serve chiarezza sul mancato deflusso delle acque, che ristagnano nei campi allagati dal fiume Idice", ha dichiarato. La richiesta di interventi tempestivi e risolutivi è condivisa anche dai residenti di Serra Malvezzi, che chiedono risposte concrete e azioni efficaci per proteggere il loro territorio.

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