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Emilia-Romagna: L'appello delle Cooperative dopo l’alluvione di settembre

Il messaggio è chiaro: senza un Appennino forte, la Romagna è più vulnerabile agli eventi estremi

Emilia-Romagna: L'appello delle Cooperative dopo l’alluvione di settembre

Le ferite della devastante alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna a settembre 2024 sono ancora fresche. I vertici delle principali centrali cooperative della regione—AGCI, Confcooperative e Legacoop—lanciano un appello urgente ai candidati alle prossime elezioni regionali, sottolineando la necessità di un ripensamento radicale nella gestione delle risorse idriche e nell’infrastruttura del territorio.

«Il nostro territorio è drammaticamente segnato», affermano i rappresentanti delle cooperative, facendo eco all’angoscia di una popolazione già provata da eventi catastrofici precedenti. La situazione è aggravata da una serie di crisi—dalla pandemia agli effetti del cambiamento climatico—che hanno eroso la fiducia dei cittadini e degli imprenditori locali.

Le cooperative, che rappresentano un ecosistema di oltre 1.000 imprese e 70.000 lavoratori, chiedono che la nuova amministrazione regionale prioritizzi la prevenzione degli eventi alluvionali e la manutenzione dei letti dei fiumi. «È fondamentale garantire risorse per chi abita e lavora in questa terra», insistono.

Una Romagna Interconnessa

La recente alluvione ha evidenziato le interconnessioni tra le diverse aree della Romagna, suggerendo la necessità di un approccio unificato nella gestione delle emergenze. I leader cooperativi propongono la creazione di una Provincia unica della Romagna, capace di affrontare le sfide in modo coordinato e strategico. «Solo unendo le forze potremo garantire uno sviluppo sostenibile e giusto», affermano.

Il messaggio è chiaro: senza un Appennino forte, la Romagna è più vulnerabile agli eventi estremi. Le aree montane, abbandonate e trascurate, richiedono urgentemente investimenti in infrastrutture e incentivi per attrarre nuovi residenti e lavoratori. «Da questo dipendono qualità della vita e crescita dell’intera Regione», avvertono.

In un contesto di difficoltà economiche, il ruolo delle cooperative sociali emerge come cruciale. Per continuare a garantire servizi essenziali, le organizzazioni chiedono un rilancio della programmazione del sistema di welfare regionale, sottolineando l'importanza di riconoscere e sostenere il lavoro sociale. «La dignità del lavoro sociale deve essere una priorità», insistono, auspicando politiche che favoriscano l’inserimento lavorativo delle persone vulnerabili.

Con una visione chiara per il futuro, AGCI, Legacoop e Confcooperative si dichiarano pronte a collaborare con i futuri amministratori regionali. La loro richiesta è semplice ma cruciale: azioni concrete per un rilancio sostenibile dell’Emilia-Romagna, in un contesto in cui economia, ambiente e società possano coesistere in equilibrio.

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