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17 Ottobre 2024 - 12:11
La rabbia degli alluvionati: «Voglio andare in prigione, almeno lì non devo spalare fango»
Fango e frustrazione. In concomitanza con l'emanazione di un nuovo avviso di allerta maltempo da parte della Protezione Civile, gli emiliano-romagnoli colpiti dalle inondazioni si sono uniti in protesta presso la sede della Regione. Centinaia di persone, alcune giunte con trattori, si sono radunate in viale Aldo Moro, depositando grandi rami davanti all'ingresso del palazzo dell'Assemblea legislativa per esprimere il loro malcontento e apprensione riguardo alla manutenzione dei corsi d'acqua. "Voglio andare in prigione, almeno lì non devo spalare fango", ha esclamato con esasperazione uno dei manifestanti al cronista di Dire. La zona era sorvegliata dalla polizia.
Presenti anche gli abitanti della val di Zena, colpiti dalle esondazioni del torrente a Botteghino di Zocca e a Farneto nel maggio e settembre 2023. Insieme a loro, i comitati romagnoli da Traversara, Conselice, Lugo, Sant'Agata e altre località note per le frequenti alluvioni, affiancati da rappresentanti degli agricoltori provenienti da diverse regioni d'Italia.
Uno degli striscioni esige l'immediata costruzione della diga di Vetto, tra Reggio Emilia e Parma. Altri manifestanti cercano di catturare l'attenzione della politica con fischietti e cartelli esprimendo il loro dissenso. Presenti anche alcuni esponenti del centrodestra, tra cui Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega, e Matteo Di Benedetto, vicesegretario bolognese del Carroccio. "Le responsabilità politiche della regione e delle amministrazioni di sinistra sono gravissime - ha affermato -, è necessaria una pulizia radicale di tutti i corsi d'acqua, una nuova politica ambientale e interventi concreti di prevenzione. È indispensabile garantire i risarcimenti adeguati e impegnarsi seriamente per la ricostruzione. Basta perdite di tempo".
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