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Bologna scende in piazza: manifestazione regionale per affrontare la crisi climatica

Sabato il corteo a Bologna per un futuro sostenibile, gli attivisti chiedono politiche ambientali più incisive e rinnovabili al 100%

Crisi climatica: la manifestazione a Bologna chiede un cambio di rotta radicale

Sabato 26 ottobre, Bologna si prepara a diventare il palcoscenico di una manifestazione regionale che punta a scuotere le coscienze e a richiamare l'attenzione su un tema di cruciale importanza: la crisi climatica. Non è solo maltempo, come sottolineano gli organizzatori, ma una vera e propria emergenza che richiede un cambio di rotta radicale nelle politiche ambientali e nel modello produttivo e sociale della regione Emilia-Romagna.

Il corteo, che partirà da Piazza dell'Unità alle 14.30 per concludersi in Piazza del Nettuno, è promosso da un ampio fronte di associazioni e comitati, tra cui il Comitato Besta, noto per la sua battaglia in difesa del Parco Don Bosco. Gli attivisti hanno ottenuto lo stop di un progetto che prevedeva l'abbattimento degli alberi, dimostrando che l'azione collettiva può portare a risultati concreti. La manifestazione arriva in un momento critico, con le ferite dell'ultima alluvione ancora aperte: strade bloccate, frane in corso, case inagibili e comunità in ginocchio.

I manifestanti chiedono "un cambio di rotta radicale nelle politiche e nel modello produttivo e sociale della nostra regione", come si legge nei volantini distribuiti nei quartieri e tra i pendolari della linea Bologna-Portomaggiore. L'obiettivo è chiaro: mettere in campo un'idea alternativa di mobilità, basata sul trasporto collettivo, e avviare l'uscita dall'economia del fossile. Tra le proposte, la messa in discussione del rigassificatore di Ravenna, del CCS e del gasdotto, per accelerare il passaggio al 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Gli attivisti puntano il dito contro il governo, accusato di "negazionismo" e di non aver predisposto piani adeguati per il contrasto e l'adattamento ai cambiamenti climatici. Critiche vengono mosse anche alla Regione Emilia-Romagna per le "politiche sbagliate" e la "forte assenza" in materia ambientale, nonostante il Patto per il Lavoro e il Clima del 2020. La manifestazione chiede l'approvazione di quattro leggi di iniziativa popolare regionale, promosse da RECA ER e Legambiente ER, sottoscritte da oltre 7000 cittadini, su temi cruciali come acqua, rifiuti, energia e stop al consumo di suolo.



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