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Gambero Rosso 2025: ecco quali sono le eccellenze dell' Emilia Romagna

Scopri i ristoranti e le trattorie premiate dalla prestigiosa guida

Gambero Rosso 2025: ecco quali sono le eccellenze dell' Emilia Romagna

Tortellini al sugo

La guida ai ristoranti del Gambero Rosso è uno dei vademecum più prestigiosi del mondo della ristorazione italiana. Pubblicata per la prima volta nel 1990, è da allora una delle guide più in vista, insieme alla Michelin, dove si assegnano le famosissime stelle.

L'edizione 2025 ha portato alla ribalta diverse eccellenze culinarie dell'Emilia Romagna. Un territorio che si distingue per la sua ricca tradizione gastronomica: ben 147 insegne segnalate, con 27 nuovi ingressi (segno di una grande vivacità in cucina), 2 Tre Forchette, 6 Tre Gamberi, 1 Tre Bottiglie, 1 Tre Tavole e 2 premi speciali.  

Ecco quali sono, con un focus sul bolognese. 

  • TRE FORCHETTE SU TRE

    Tre forchette è punteggio più alto a cui i ristoranti possono aspirare: tiene conto dei tre aspetti principali di un ristorante, ovvero cucina, cantina e servizio. I ristoranti migliori vengono classificati con un punteggio che va da 1 a 3, dove 3, appunto, è il massimo. A raggiungere questo prestigioso traguardo, ben due ristoranti dell'Emilia Romagna. 

"DAGORINI"
A Bagno di RomagnaGianluca Gorini e Sara Silvani hanno creato un luogo che è molto più di un semplice ristorante: è una casa, come recita il loro menù. Dal coniglio in tegame con patate alla cenere nocciola e rosmarino fritto agli spaghetti tiepidi con acqua di pomodoro, albicocca e mandorla, La tradizione si fonde con l'innovazione in piatti che sono vere e proprie opere d'arte (Link alle mappe).
"OSTERIA FRANCESCANA"
Affianco a daGregori, una delle 27 new entry: l'Osteria Francescana di Modena. Capitanata dallo chef Massimo Bottura, la sua cucina è un incredibile serbatoio di tradizioni continuamente rivoluzionate: un geniale re-inventore della “sua” tradizione emiliana, che afferma «cambiare sempre vuol dire sentirsi vivo». Un menù globale, con piatti ricercati che permettono di fare un viaggio intercontinentale tra i sapori. (Link alle mappe).

  • TRE GAMBERI

    Tre gamberi è il massimo riconoscimento dato dalla guida per le migliori osterie e trattorie, legate al mondo low-cost. Una valutazione entrata da qualche anno nella classifica, per rispondere alle esigenze dei clienti alla ricerca di menù più caserecci, ispirati alla tradizione e alla classica cucina della nonna. Ad aggiudicarsi orgogliosamente il massimo del punteggio, due osterie di Bologna.

"OSTERIA BOTTEGA" 
«Non c’è contraddizione tra cucina raffinata e trattoria: la casa sta in piedi sulle fondamenta, che sono le tradizioni», questo il motto del locale di via Santa Caterina, a Bologna. Un'evoluzione della tradizione, con piatti preparati con ingredienti selezionati, di prima qualità e di stagione. E poi, c’è lui: Daniele Minarelli, oste per antonomasia. (Link alle mappe)
"ANTICA OSTERIA DEL MIRASOLE" ntica Osteria del Mirasole con Locanda a San Giovanni in Persiceto 
L’Osteria del Mirasole nasce nel 1989 dall’idea di Franco Cimini, chef e titolare, di realizzare un locale accogliente, dal sapore rustico e antico, proprio come la sua cucina. Situata a San Giovanni in Persiceto, è stata premiata anche come miglior osteria d'Italia, capeggiando la classifica delle Top Italy 2025. La guida la descrive così:«Salumi eccellenti, tortellini con panna di affioramento inarrivabili, lasagne verdi all’ortica, tagliatelle al ragù di cortile, strettine ai porcini. Mentre il camino è sempre acceso e restituisce sensazioni perdute». (Link alle mappe)
  • TRE TAVOLE

    Infine, le "tavole", ovvero il punteggio che esalta la categoria dei bistrot: un elogio a chi cerca nuove vie creative, con combinazioni e registri inediti e stimolanti. In Emilia Romagna, sono ben 11 le insegna ad aver ottenuto il massimo punteggio. Ma a conquistare la vetta, primeggiando la categoria, un locale di Bologna.

"AHIMÉ" 
Poco distante dal caratteristico Mercato delle Erbe, Ahimè propone una cucina che parte dai prodotti del territorio per proporre ricette fantasiose, attente alla sostenibilità e alla stagionalità dei prodotti. Realizzazione di un sogno di cinque giovani amici, è un luogo semplice che condivide tutto il bello del territorio in maniere informale.«L'idea - si raccontano sul sito - è che il menù non sia diviso in portate, ma che si segua il "flow" della cucina». Vanto degno di nota, inoltre, il pane: una vera e propria portata a parte, prodotto con grani emiliani e un fantastico lievito madre di oltre dieci anni. (Link alle mappe)  

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