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L'ANNIVERSARIO
11 Novembre 2024 - 11:46
L'11 novembre segna un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, una giovane studentessa uccisa dall'ex fidanzato, Filippo Turetta, ora a processo. La sua memoria è rimasta viva attraverso una straordinaria ondata di affetto e solidarietà che ha coinvolto non solo la sua famiglia, ma tutta la comunità. «Tranqui, sono sempre qui per te», è il messaggio che la sorella Elena ha postato su Whatsapp, accompagnato da una fotografia che ritrae le due sorelle da piccole. Un atto che richiama a sé la fragilità e la forza di un legame che la tragedia non può spezzare.
Nei luoghi dove il corpo di Giulia è stato ritrovato, i messaggi di affetto continuano a moltiplicarsi. Corone di fiori, orsacchiotti, e fogli scritti a mano con dediche d'amore testimoniano quanto la sua figura abbia segnato nel profondo chi l'ha conosciuta. In particolare, all'Università La Sapienza di Roma, un manifesto recita: «Le panchine rosse non ci bastano. Per Giulia bruciamo tutto». Un atto simbolico per chiedere un cambiamento radicale nella lotta contro la violenza sulle donne.
Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, in un'intervista a "Che tempo che fa" ha dichiarato di essere riuscito a ascoltare senza odio le parole di Turetta, sottolineando quanto sia stato importante concentrarsi sul positivo durante questo doloroso anno. In tutto questo tempo, oltre 3.000 lettere sono arrivate nella villetta di via Leonardo da Vinci, dove vivono Gino, Elena e Davide, dimostrando una solidarietà che travalica i confini locali. Messaggi che raccontano storie di violenza, ma anche di speranza e riconoscenza per chi non chiede vendetta, ma giustizia.
Giulia è ricordata non solo per la sua passione per la musica, il disegno e la letteratura, ma anche per i sogni che non sono riusciti a fiorire. La sua memoria vive oggi in borse di studio a suo nome, nell'hashtag #tOrtadimele, nelle canzoni, nei murales e in numerose iniziative, come quella in corso all'Università di Padova e il concerto di pianoforte a Vigonovo. Tuttavia, a un anno dalla sua morte, la domanda di giustizia per Giulia resta ancora aperta: la sentenza di Filippo Turetta è prevista per il 3 dicembre.
Ma la sua eredità continua a crescere. È nata la Fondazione Giulia Cecchettin, che promuove l'educazione sull'affettività nelle scuole e sostiene progetti contro la violenza di genere. La fondazione, che in pochi mesi ha raccolto quasi 14.000 follower su Instagram, ha ricevuto migliaia di richieste di intervento nelle scuole e inviti a eventi, consolidando l'impegno di una generazione che non intende dimenticare e vuole combattere contro la violenza. In un anno, Giulia è diventata più di un ricordo: è diventata una voce che grida giustizia, speranza e cambiamento.
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