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femminicidio
11 Novembre 2024 - 12:47
Il caso di femminicidio che ha scosso l'Italia torna sotto i riflettori con l'inizio del processo d'appello per Giovanni Padovani, l'ex calciatore e modello di 28 anni, condannato all'ergastolo per l'omicidio della sua ex fidanzata, Alessandra Matteuzzi, avvenuto il 23 agosto 2022 a Bologna.
La vittima è stata brutalmente aggredita dall'ex compagno, Giovanni Padovani, utilizzando diversi strumenti contundenti, tra cui un martello e una panca in ferro battuto. Padovani, proveniente da Senigallia, si è recato sotto l'abitazione dell'ex a Bologna con uno zaino nel quale aveva nascosto il martello usato per l'omicidio. L'attacco si è consumato nel cortile condominiale e, successivamente, Matteuzzi è stata trasportata in ospedale, dove è deceduta circa due ore dopo.
La donna, alla fine della loro relazione avvenuta a luglio, aveva denunciato Padovani per stalking. Nella denuncia, aveva descritto la gelosia ossessiva dell'ex compagno, il quale era tormentato dal sospetto di tradimenti e le aveva imposto richieste assurde, come quella di inviare un video tramite WhatsApp ogni dieci minuti, nel quale fossero chiaramente visibili l'ora e il luogo in cui si trovava. La denuncia includeva anche i dettagli delle scenate e delle vessazioni che aveva subito dopo la decisione di interrompere la relazione, dalle gomme dell'auto tagliate allo zucchero versato nel serbatoio della vettura.
Il processo di secondo grado si è aperto presso la Corte d'Assise d'Appello di Bologna, presieduta dal giudice Domenico Stigliano. La scena in aula è stata tesa e carica di emozioni, con Giovanni Padovani presente dietro le sbarre, vestito con un maglione e un cappotto nero, la barba ben curata. La difesa di Padovani punta a ottenere una riduzione della pena, cercando di dimostrare attenuanti che possano giustificare, almeno in parte, l'atto commesso. Tuttavia, la gravità del crimine e la sua dinamica lasciano poco spazio a interpretazioni benevole. La famiglia di Alessandra Matteuzzi, insieme alla comunità bolognese, spera che la giustizia confermi la condanna all'ergastolo, ritenuta l'unica risposta adeguata a un atto così brutale.
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