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Scontro a Bologna: Casapound nel mirino per l'uso "abusivo" dello stemma comunale

Il Comune denuncia Casapound e la Rete dei Patrioti, mentre questi ultimi contrattaccano con accuse di diffamazione

Bologna: Scontro tra Comune e Casapound sull'Uso dello Stemma Comunale

Scontro a Bologna : Casapound nel mirino per l'uso "abusivo" dello stemma comunale

A Bologna si è acceso un nuovo scontro politico che vede protagonisti il Comune e il movimento Casapound, insieme alla Rete dei Patrioti. La controversia nasce dall'utilizzo non autorizzato dello stemma comunale durante una manifestazione, un gesto che ha scatenato una serie di reazioni a catena, culminando in una querela nei confronti del sindaco Matteo Lepore.

La decisione del Comune di Bologna di multare Casapound e la Rete dei Patrioti si inserisce in un contesto normativo chiaro: l'emblema cittadino può essere utilizzato esclusivamente per iniziative organizzate o patrocinate dall'amministrazione comunale. "Questa è la prima di una serie di azioni", ha dichiarato Matilde Madrid, capo di gabinetto, sottolineando come l'uso improprio del simbolo sia lesivo dell'immagine della città. Bologna, infatti, si identifica con i valori della Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, e l'amministrazione intende difendere con fermezza questa identità.



Dall'altra parte della barricata, la Rete dei Patrioti non è rimasta in silenzio. Stefano Colato, portavoce provinciale, ha annunciato l'intenzione di querelare il sindaco Lepore per diffamazione. "Nessuno ha mandato le camicie nere a Bologna, nessuno può insinuare l’esistenza fantasiosa e grottesca di alcuna pressione o etero-direzione della nostre azioni. Per questo motivo, daremo mandato ai nostri legali di querelare per diffamazione il sindaco Lepore per le sue affermazioni false e vergognose", ha affermato Colato, respingendo con forza le accuse di pressioni esterne o direzioni occulte. Il portavoce ha ribadito che il loro contatto con le autorità si è limitato a un dialogo formale per ottenere l'autorizzazione alla manifestazione, rivendicando il diritto alla libera espressione delle idee.



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