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Chiusi in casa
24 Novembre 2024 - 11:30
Foto d'archivio
Un mese senza ascensore. Un tempo che sembra infinito per i residenti di Via Beroaldo 8, a Bologna, dove l'ascensore rotto ha trasformato la quotidianità in un incubo. Per chi è costretto a vivere con disabilità o a sottoporsi a trattamenti medici regolari come la dialisi, l'impossibilità di uscire di casa è una condanna. La situazione è diventata insostenibile dal primo novembre, quando un residente, Franco Adamo, è rimasto intrappolato nell'ascensore per un'ora e mezza, al buio, fino all'intervento dei vigili del fuoco. Da allora, l'ascensore è fuori uso: la cabina è stata deformata dalle operazioni di soccorso.
Al civico 10 la situazione non è migliore, con l’ascensore anch’esso guasto e senza una data certa per il ripristino. Per Franco Adamo e per altri residenti, muoversi è impossibile. «Ci sono persone disabili che non possono recarsi al supermercato o dal medico. Queste cose non dovrebbero mai succedere, figuriamoci in una situazione del genere – commenta Adamo –. Ho sollecitato chiunque, ma ad oggi non ho avuto risposte. È successo anche ad agosto, poi il problema è stato risolto. Mi chiedo come sia possibile che ci ritroviamo di nuovo con lo stesso disservizio».
Sulla vicenda è intervenuto Francesco Sassone, consigliere comunale di Fratelli d’Italia: «Non è giustificabile il lassismo di Acer e del Comune, che lasciano senza ascensore da oltre 20 giorni un condominio. Ed è ancor più grave se si considera che è abitato da anziani e fragili. L’amministrazione per gli occupanti di via de’ Carracci ha trovato subito 4,5 milioni di euro per ristrutturare, mentre per chi alloggia a pieno titolo negli immobili Acer e paga l’affitto, con bollette salatissime, non riesce a mettere in funzione un ascensore. Come FdI proponiamo da anni un aumento dei fondi da destinare alla manutenzione degli alloggi, ma il Comune si è sempre dimostrato sordo».
Secondo Acer, il problema è dovuto alla mancanza di pezzi di ricambio, che rallenta così le operazioni di riparazione. "Purtroppo ci vorrà ancora un po’, non è un lavoro facile – spiega Marco Bertuzzi, presidente dell’Azienda casa –. Da subito ci siamo attivati per trovare un sistema alternativo in grado di permettere ai residenti di fare le scale. Lunedì dovrebbe arrivare il preventivo per noleggiare una sorta di montacarichi che dia a queste persone la possibilità di uscire di casa. Mi dispiace moltissimo, stiamo facendo tutto il possibile».
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