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Tentato omicidio in Via Rialto: confermati 15 anni a Mehdi Fadl

La Corte d'Appello conferma la condanna per il tentato omicidio della compagna davanti ai figli, a Natale 2022

Tentato omicidio in Via Rialto: confermati 15 anni a Mehdi Fadl

In un'aula di tribunale gremita, la Corte d'Appello ha confermato la condanna a quindici anni di reclusione per Mehdi Fadl, trentatreenne accusato di tentato omicidio nei confronti della sua ex compagna, Giorgia, la mattina della vigilia di Natale 2022.

Era una mattina che avrebbe dovuto essere dedicata alla gioia e alla famiglia, ma per Giorgia e i suoi tre bambini si è trasformata in un incubo. Mehdi Fadl, in uno stato di alterazione dovuto all'assunzione di alcol e cocaina, si è presentato nell'appartamento di Via Rialto, dove Giorgia si era trasferita da poco con i figli. La richiesta della giovane madre di non assumere sostanze davanti ai bambini ha scatenato la furia di Fadl, che ha afferrato un paio di forbici e ha colpito la donna al collo. Una scena agghiacciante, avvenuta sotto gli occhi sconvolti dei piccoli, tra cui il figlio maggiore di otto anni, che ha tentato invano di fermare il padre.

Dopo l'aggressione, Fadl è fuggito dall'appartamento, rubando un'auto e minacciando la conducente. La sua fuga è durata poco: si è schiantato a pochi metri dalla questura, dove è stato prontamente arrestato. Nel frattempo, le grida disperate del figlio maggiore avevano attirato l'attenzione di un passante, un sanitario professionista, che ha prestato i primi soccorsi a Giorgia, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza.

In primo grado, Fadl era stato condannato con rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena. L'accusa di tentato omicidio era aggravata dal legame affettivo con la vittima, dai futili motivi e dalla crudeltà. In appello, il legale di Fadl, Ruben Zanella, ha cercato di far cadere le aggravanti, sostenendo che l'uomo avesse agito sotto l'effetto di sostanze e non fosse in grado di intendere e volere. Tuttavia, la Corte ha respinto queste istanze, confermando la sentenza di primo grado.

Giorgia, che non ha mai perso un'udienza, era presente anche in appello. Assistita dall'avvocato Alessandro Ariemme, ha ascoltato il racconto della sua tragica vicenda, dovendo assentarsi per qualche minuto, sopraffatta dall'emozione. "Spero che questa sia l'ultima volta in cui lo devo vedere", ha dichiarato, esprimendo il desiderio di chiudere definitivamente questo capitolo doloroso della sua vita.

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