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Lavoro
12 Dicembre 2024 - 12:26
L'Emilia-Romagna, una delle regioni più produttive d'Italia, si trova a fronteggiare un'impennata delle ore di cassa integrazione nel 2024, con un aumento del 53,3% rispetto all'anno precedente. Questo dato allarmante, riportato dall'ufficio studi della UIL, pone la regione al terzo posto a livello nazionale per incremento delle ore autorizzate, segnalando una crisi che colpisce ampie aree del tessuto produttivo regionale.
Secondo il focus elaborato dalla UIL, nei primi nove mesi del 2024, in Emilia-Romagna sono state autorizzate 41,289 milioni di ore di ammortizzatori sociali, tra cassa integrazione e fondi di solidarietà gestiti dall'INPS. Di queste, il 70,3% è rappresentato dalla cassa integrazione ordinaria, un chiaro indicatore di nuove crisi aziendali. È interessante notare che i dati non comprendono il FSBA (Fondo di Sostegno al Reddito Artigiano) e il fondo somministrati, il che potrebbe significare che l'impatto reale è ancora più vasto.
Il report regionale sulle ore di cassa integrazione (fonte UIL)
Analizzando i dati provinciali, emerge che tutte le province dell'Emilia-Romagna, ad eccezione di Ferrara, registrano un aumento delle ore di cassa integrazione rispetto al 2023. Questo aumento, che ha superato i 40 milioni di ore, rappresenta un incremento del 53,7% rispetto all'anno precedente.
"Servono specifici finanziamenti per la riconversione produttiva e la salvaguardia dell'occupazione," sottolinea il comunicato della UIL che non esita a esprimere il suo disappunto nei confronti dell'esecutivo, affermando che "ad oggi, il dialogo con l'esecutivo è assolutamente insufficiente. Serve un piano di rilancio condiviso per affrontare le sfide economiche e sociali del nostro Paese".
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