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Tragedia sventata

Un detenuto tenta il suicidio a Bologna, salvato dalla polizia penitenziaria

Due ispettori feriti durante l'intervento

Un detenuto tenta il suicidio a Bologna, salvato dalla polizia penitenziaria

Nel pomeriggio di ieri, domenica 5 gennaio, nel carcere di Bologna un detenuto, in un momento di disperazione, ha tentato di togliersi la vita impiccandosi nella sua cella. Un gesto estremo che, fortunatamente, non si è trasformato in tragedia grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria.

La prontezza degli agenti penitenziari hanno fatto la differenza nonostante i due ispettori intervenuti immediatamente per salvare il detenuto, hanno riportato problemi fisici, con uno di loro che ha subito una lesione alla vertebra, una ferita che richiederà 45 giorni di prognosi. Un sacrificio che sottolinea quanto sia impegnativo e rischioso il lavoro all'interno delle carceri italiane.



L'episodio di ieri però non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio e complesso. Francesco Borrelli, vice segretario regionale del SAPPE Emilia-Romagna, ha riferito che, sempre nella giornata di ieri, è stato rinvenuto uno smartphone nel reparto giudiziario del carcere. Inoltre, un altro detenuto ha danneggiato gli arredi della sua cella a causa di problemi legati all'assunzione di metadone.



Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del SAPPE, e Francesco Campobasso, segretario nazionale, hanno sottolineato come ogni anno la polizia penitenziaria riesca a salvare la vita a circa 1.700 detenuti che tentano il suicidio. Ciononostatnte, attualmente, mancano circa 6.000 unità nei vari ruoli della polizia penitenziaria, il che rende ancora più arduo il compito di garantire la sicurezza all'interno delle carceri.

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