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Ritardi e guasti
12 Gennaio 2025 - 17:30
Matteo Salvini (Fonte Instagram)
L'Italia ferroviaria è in tilt, e Matteo Salvini finisce nel mirino delle opposizioni. Dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, passando per Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra, la pioggia di critiche non accenna a fermarsi. Tutto ruota intorno all’ultimo capitolo di guasti, ritardi e disagi che hanno paralizzato mezza penisola, alimentando un’odissea che ormai sembra infinita. Elly Schlein, segretaria del Pd, va subito all'attacco: “L’unico spostamento che interessa al ministro Salvini è quello verso il Viminale. Nel frattempo, l’Italia resta ferma. Un disastro totale”.
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La Lega, ovviamente, non ci sta. I parlamentari del Carroccio si schierano compatti a difesa del loro leader, sottolineando come il caos sia frutto di decenni di investimenti bloccati, politiche fallimentari e opposizioni ideologiche. Salvini, dicono, sta cercando di “rimettere in moto l’Italia” affrontando problemi gravi ed ereditati. Il messaggio è chiaro: c’è chi lavora e chi critica, dimenticandosi delle proprie responsabilità.
Il Ministero dei Trasporti, guidato proprio da Salvini, si accoda alla narrativa leghista, ribadendo che il problema non è nato ieri. Decenni di disinteresse e mancate infrastrutture avrebbero lasciato un Paese impreparato ad affrontare l’emergenza attuale. Tuttavia, assicurano, negli ultimi due anni si sono moltiplicati gli sforzi per invertire la rotta.
Nonostante le difese serrate, il leader della Lega continua a essere bersagliato. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, non perde l’occasione di lanciare un affondo al vetriolo: “Forse il ministro Salvini si è distratto guardando i satelliti di Musk, invece di concentrarsi sulle stazioni ferroviarie italiane”. Matteo Renzi, sempre pronto a usare l’ironia come arma politica, scherza sui social: “Salvini è tornato a tempo pieno al ministero. Forse è per questo che arriverò con un’ora di ritardo al mio compleanno”.
Tra accuse, difese e battute al vetriolo, l’Italia continua a rimanere bloccata, tra binari che sembrano non portare mai a destinazione.
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