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La polemica
15 Gennaio 2025 - 13:50
I treni italiani sembrano aver perso il ritmo negli ultimi giorni, e non solo per colpa di una manutenzione carente o di una rete ferroviaria sovraccarica. Ferrovie dello Stato non ci sta e punta il dito contro quello che definisce uno schema inquietante. Da Milano a Roma, passando per la tratta Firenze-Arezzo, la parola “coincidenza” inizia a perdere credibilità.
Sabato scorso, un pantografo ha tranciato un cavo elettrico a Milano, provocando ritardi a catena. Domenica, un guasto elettrico ha paralizzato Roma Termini, causando ulteriori disagi su Frecce, Intercity e Regionali. E questa mattina, la scena si è ripetuta con rallentamenti sull’Alta Velocità tra Firenze e Roma. Troppe anomalie concentrate in poco tempo.
Secondo i vertici delle Ferrovie, c’è qualcosa che non torna. Gli eventi sembrano seguire una logica che supera i semplici imprevisti tecnici. Non si tratta solo di guasti occasionali: gli orari in cui avvengono – momenti cruciali per la circolazione – e la frequenza degli episodi sono elementi che stanno facendo alzare più di un sopracciglio.
FS non usa mezzi termini e parla di “circostanze altamente sospette”. In un dossier preparato con cura, l’azienda ha raccolto dati su ogni incidente recente, pronto a portarli in procura. L’obiettivo? Scoprire se dietro queste interruzioni si nasconde una mano deliberata.
Per ora, nulla è certo, ma l’ombra del sabotaggio sembra più che un’ipotesi lontana. In un contesto in cui la puntualità dei treni è già un tasto dolente, l’idea che qualcuno possa sabotare deliberatamente la rete è un colpo duro da digerire, per FS e per i milioni di pendolari che ogni giorno si affidano al sistema ferroviario. Se i sospetti saranno confermati, potrebbe emergere uno scenario ancora più complesso, dove la fragilità del sistema ferroviario italiano diventa terreno fertile per azioni mirate. Mentre le indagini si preparano a entrare nel vivo, una cosa è certa: non sarà più possibile archiviare questi guasti come semplici incidenti.
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