Inizia il processo contro l'addetto URP accusato di aver molestato una giovane donna cinese nel 2023

Nell'agosto del 2023, una giovane ragazza cinese di 21 anni si era recata all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ospedale di Sant'Orsola a Bologna ma quello che doveva essere un semplice cambiamento di appuntamento si è trasformato in un caso di cronaca: secondo quanto ricostruito dalla ragazza, era stata fatta accomodare nell'ufficio di un addetto dell'URP, un bolognese di 55 anni, il quale avrebbe chiuso la porta, si sarebbe seduto sulla scrivania davanti a lei, afferrato la sua mano appoggiandola sui suoi pantaloni all'altezza del cavallo. Un gesto ripetuto più volte mentre la giovane, sotto shock e con difficoltà a esprimersi in italiano, cercava di ritrarsi, riuscendo infine a fuggire e a sporgere denuncia.

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Nella giornata di martedì 21 gennaio 2025 è iniziato il processo per violenza sessuale nei confronti dell'addetto. La giovane, adesso 23enne è assistita dall'avvocato Gino Moroni, mentre l'uomo è difeso dall'avvocato Matteo Nanni. L'addetto respinge con fermezza ogni accusa formulata dalla giovane. L'ospedale Sant'Orsola ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo. Tuttavia, l'istanza è stata rigettata dal giudice, che ha ritenuto l'ospedale solo parte "danneggiata" e non direttamente "offesa" dal fatto. Questo significa che l'ente potrà eventualmente rivalersi in sede civile, ma non partecipare attivamente al processo penale. 

La difesa dell'imputato ha presentato una lista di cinque testimoni, tutti già ascoltati in fase d'indagine. La prossima udienza, prevista per marzo, vedrà i testimoni nominati dalla procura, insieme con la parte offesa. La giovane cinese, vittima dell'accaduto, sarà chiamata a raccontare nuovamente la sua versione dei fatti.