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Parco Don Bosco: la raccolta fondi per le spese legali supera 11mila euro

I comitati hanno diffuso la notizia in seguito agli scontri avvenuti contro l'abbattimento degli alberi e la costruzione delle nuove scuole Besta

Parco Don Bosco: la raccolta fondi per le spese legali supera 11mila euro

Gli attivisti annunciano con entusiasmo la chiusura della raccolta fondi destinata alle spese legali a favore di coloro che hanno protetto il Parco Don Bosco. Attraverso la piattaforma "Produzioni dal Basso", sono stati raccolti oltre 11 mila euro grazie a un'iniziativa di crowdfunding. Il 5 febbraio si è conclusa questa campagna di raccolta fondi online, finalizzata a sostenere le spese legali. "Abbiamo già ricevuto un notevole supporto e dimostrazioni di solidarietà. Tuttavia, per coprire l'intero ammontare dei costi associati alla repressione che stiamo affrontando, stimati in decine di migliaia di euro, necessitiamo ancora di ulteriori contributi." I comitati, opponendosi all'abbattimento degli alberi per fare spazio alla costruzione delle nuove scuole Besta, progetto successivamente interrotto, si sono confrontati con le forze dell'ordine dopo giorni di presidio. Sui social media, continuano a pubblicare aggiornamenti attraverso un cosiddetto "bollettino".

"A un anno dall'inizio del presidio a difesa del parco Don Bosco e sei mesi dopo il ripensamento del sindaco Lepore che ha rinunciato al progetto delle 'nuove Besta' - si legge - i cittadini che si sono mobilitati per evitare la cementificazione di quell'area situata sotto i palazzi della Regione, nel quartiere San Donato di Bologna, pianeta Terra... hanno già ricevuto..." Viene quindi riportato l'elenco delle misure adottate: dal decreto penale di condanna a sei mesi di reclusione con sospensione della pena per resistenza e aggressione a pubblico ufficiale, alla condanna in primo grado a dieci mesi di reclusione, anch'essi con pena sospesa, per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e tentato furto plurimo aggravato. Inoltre, vengono menzionati due fogli di via da Bologna di due e tre anni (con respingimento del ricorso per la sospensiva), tre Daspo con obbligo di firma in questura ritenuti "assegnati fuori contesto", 14 avvisi di chiusura indagini per reati contro le forze dell'ordine e altri capi d'accusa come interruzione di pubblico servizio, travisamento e lancio di oggetti, oltre a dieci avvisi di apertura indagini per reati contro le forze dell'ordine. "Lo dichiariamo senza mezzi termini: ciò per cui queste persone oggi vengono condannate, allontanate da Bologna, costrette a firmare in questura e indagate, è esattamente ciò che ha permesso al parco Don Bosco di rimanere aperto, vivo e libero - scrive il Comitato Besta - È ciò che ha costretto amministrazione, ditta e polizia a rinunciare ai loro propositi, a ritirare progetti, motoseghe e manganelli, ritirandosi irritate di fronte a una resistenza che non erano stati in grado né di anticipare né tanto meno di contrastare efficacemente."

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