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ECONOMIA
13 Febbraio 2025 - 10:17
Immagine di repertorio
Dal primo aprile scattano le nuove tariffe per i dehors a Bologna. Non è un pesce d’aprile, ma una realtà che preoccupa i ristoratori: il Consiglio Comunale ha approvato un incremento dei costi per l’occupazione di suolo pubblico, con aumenti fino al 30% nelle aree pedonali del centro. Una decisione che ha già sollevato le proteste delle associazioni di categoria.
Per i dehors nelle aree pedonali del centro, la tariffa giornaliera al metro quadro salirà da 0,74 a 0,96 euro. Chi opera sulle strisce blu pagherà 1,30 euro al metro quadro al giorno, mentre nelle zone non pedonali del centro si passerà a 0,85 euro. Aumenti anche per i dehors su aree di sosta (1,20 euro) e per quelli nelle zone T-Days, dove le tariffe varieranno tra 0,89 e 1,24 euro a seconda della posizione.
Se in centro si paga di più, fuori dalle mura i costi calano: la tariffa base scenderà da 0,31 a 0,25 euro al metro quadro, senza differenze tra zone pedonali e non. Per i dehors su stalli di sosta si passa da 0,47 a 0,37 euro. Il Comune motiva la scelta con l’obiettivo di garantire "una maggiore equità del sistema tariffario", regolando i costi in base al valore economico delle aree. "Le aree pedonali rispondono pienamente ai criteri di maggiore valutazione economica di un’area, alla base della definizione del canone", si legge in una nota del comunicato.
Ma le associazioni di categoria contestano la decisione, temendo che possa mettere in difficoltà molte attività già provate dalla crisi. Il rischio è che l’aumento delle tariffe scoraggi l’uso dei dehors, con effetti negativi per la ristorazione e l’attrattività del centro storico.
Restano confermate alcune agevolazioni: esenzioni per le attività nelle zone interessate dai cantieri del tram e per le iniziative in collaborazione con il Comune. Sono previste riduzioni anche per i progetti di partenariato sociale legati al decoro urbano. Le nuove tariffe puntano a una gestione più razionale degli spazi pubblici, ma le proteste dimostrano che il dibattito è tutt’altro che chiuso. Resta da vedere se il sistema si rivelerà davvero più equo o se finirà per penalizzare le attività nel cuore della città.
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