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"I giovani non sanno neanche chi è il medico di base", Nicola Marcello chiede più educazione sanitaria nelle scuole

Le iniziative regionali per promuovere la consapevolezza sanitaria tra i giovani

"I giovani non sanno neanche chi è il medico di base", Nicola Marcello chiede più educazione sanitaria nelle scuole

Quanto conoscono davvero i ragazzi il nostro sistema sanitario? Chi è il medico di base, cosa fa, a cosa serve? Domande semplici, ma che trovano risposte poco rassicuranti tra i banchi delle scuole superiori. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale Nicola Marcello (Fratelli d’Italia), che ha chiesto alla Regione di fare di più per educare i giovani alla salute, alla prevenzione e alla sicurezza.

Secondo dati citati dallo stesso consigliere, raccolti dalla Fondazione Gimbe, circa un terzo degli studenti in Emilia-Romagna non sa chi sia il medico di famiglia né quale ruolo svolga. Un dato che non lascia indifferenti, soprattutto se lo si collega alla scarsa informazione che molti ragazzi ricevono su temi cruciali come l’abuso di alcol e droghe, l’uso scorretto dei farmaci e i rischi legati al mondo del lavoro.

“Serve una maggiore consapevolezza tra i giovani – ha spiegato Marcello – su ciò che riguarda la loro salute, i pericoli delle sostanze, ma anche su come funziona il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Non basta parlarne ogni tanto: serve una formazione strutturata, continua e coinvolgente, fin dalla scuola”.

Ma la questione non si limita solo alla salute in senso stretto. Il consigliere ha infatti evidenziato anche la carenza di informazione sulle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Temi spesso dati per scontati, ma che per molti ragazzi restano un’incognita fino all’ingresso nel mondo del lavoro.

A raccogliere la sollecitazione è stato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, che ha ricordato le azioni messe in campo con il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025. “La salute dei giovani è una priorità – ha dichiarato – e proprio per questo abbiamo attivato progetti nelle scuole, con il coinvolgimento di studenti e insegnanti. Attualmente sono 250 gli istituti che partecipano alle iniziative educative promosse dalla Regione”.

Il confronto, però, non si è chiuso qui. Marcello ha infatti chiesto che la giunta fornisca anche una risposta scritta, per chiarire nel dettaglio quali saranno le prossime mosse.

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