Morte di Fallou: rinviato a giudizio il 16enne accusato di omicidio volontario e tentato omicidio

Il giovane di 16 anni, accusato di aver tolto la vita a Fallou Sall infliggendogli una fatale coltellata al cuore e di aver ferito un diciassettenne bengalese, è atteso a processo con le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio. Il giudice dell’udienza preliminare, Chiara Alberti, ha disposto il rinvio a giudizio e fissato l’inizio del processo con rito ordinario per il 21 maggio.

La notte tra il 4 e il 5 settembre, l’episodio culminante di una rissa ha avuto luogo in via Piave, a Bologna. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la lite era iniziata nel parco del Velodromo, zona Saffi, dove il 16enne, Fallou Sall e il 17enne bengalese si erano incontrati in mezzo a un gruppo di ragazzi.

Le tensioni tra l’italiano e il bengalese, già emerse nei giorni precedenti, sono sfociate in violenza. Durante la fuga verso casa, il 16enne è stato placcato a terra in via Piave da alcuni presenti, tra cui Fallou Sall. Nel tentativo di liberarsi, il ragazzo ha brandito un coltello, colpendo Fallou al petto e ferendo al collo il 17enne bengalese. La decisione del giudice è stata ascoltata dai genitori di Fallou Sall, presenti in aula e assistiti dall’avvocata Loredana Pastore. L’imputato, detenuto nel carcere minorile di Nisida, in provincia di Napoli, ha partecipato in videocollegamento, difeso dall’avvocato Pietro Gabriele.

Il 17enne bengalese, ferito durante l’episodio, è parte offesa nel procedimento, ma risulta anche imputato per lesioni nei confronti del 16enne italiano e per molestie telefoniche ai danni dello stesso. Per queste accuse, la legale Laura Piemonti ha ottenuto la messa alla prova per il suo assistito, che dovrà seguire un programma stabilito dal giudice.

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