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Il caso
16 Aprile 2025 - 13:20
Nel processo d’appello sull’omicidio di Saman Abbas, la giovane di 18 anni uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, l’avvocato Liborio Cataliotti, difensore di Danish Hasnain, ha sottolineato il contributo del suo assistito alle indagini. Secondo quanto dichiarato dal legale, Hasnain avrebbe indicato il luogo del corpo di Saman, permettendo il ritrovamento, confessato il seppellimento della ragazza e chiamato in causa i due cugini, almeno per quanto riguarda l’occultamento del cadavere. "Abbiamo aiutato il processo e crediamo che questo atteggiamento meriti di essere preso in considerazione, cosa che la Procura generale invece non vuole fare," ha affermato Cataliotti.
In primo grado, Danish Hasnain è stato condannato a 14 anni di reclusione, ma la Procura generale ha chiesto l’ergastolo per tutti gli imputati, inclusi i due cugini Nomnhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, e i genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. Durante l’udienza in Corte di Assise di Appello a Bologna, l’avvocato Cataliotti ha contestato sia le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti e futili, sostenute dall’accusa, sia la costituzionalità del procedimento, evidenziando un presunto vuoto legislativo. "La legge dice che se una sentenza deriva da rito abbreviato non è appellabile dalla Procura, se arriva da rito ordinario lo è. Nel caso di Danish c’è stata una sentenza che ha concesso i benefici del rito abbreviato post dibattimento, modificando la contestazione. Siamo in una zona ibrida, a mio avviso c’è un vuoto legislativo che merita l’intervento della Corte Costituzionale," ha spiegato il legale.
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