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La Perla verso un rilancio, ma 50 lavoratrici restano senza coperture sociali

Segnali positivi per l'acquisizione, ma resta l'incertezza per i lavoratori senza ammortizzatori sociali

La Perla verso un rilancio, ma 50 lavoratrici restano senza coperture sociali

Arrivano dei segnali positivi relativamente alla vertenza riguardante La Perla, lo storico marchio bolognese della moda. La giunta guidata da Michele de Pascale manifesta ottimismo grazie alle numerose offerte ricevute per l'acquisizione dell'azienda, che presentano basi industriali e finanziarie concrete accompagnate da piani di rilancio sostenuti da team manageriali qualificati. La procedura di selezione, come confermato dall’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia, è ormai in fase di conclusione e si chiuderà nei prossimi giorni.

Nonostante il quadro generale incoraggiante, resta irrisolto il problema degli ammortizzatori sociali per 50 lavoratrici di La Perla, rimaste prive di tutela. L’emendamento promesso dal Ministero del Lavoro per garantire la continuità della cassa integrazione è stato escluso dal decreto sulla pubblica amministrazione, probabilmente per questioni legate alla copertura finanziaria e all'opposizione del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

L’assessore Paglia ha ribadito la necessità di un nuovo intervento normativo per salvaguardare queste lavoratrici, un tema su cui è intervenuta anche la consigliera dem Simona Lembi. Durante una seduta dell'Assemblea Legislativa, Lembi ha richiamato tutti i partiti, inclusi quelli di centrodestra, a un senso di responsabilità, chiedendo l'inserimento dell'emendamento per garantire protezione a chi è più vulnerabile.

Intanto, buone notizie arrivano anche dalla Fir di Campogalliano, azienda specializzata nella produzione di termosifoni e attualmente in crisi. È stato siglato un contratto di solidarietà che riduce il rischio di esuberi, lasciando i 25 tagli del personale come ipotesi al momento teorica. I posti di lavoro sono garantiti a condizione che l'azienda rispetti gli impegni presi nel piano industriale.

Un tavolo regionale è previsto per il 6 maggio, al fine di monitorare la situazione e favorire il percorso di rilancio. Paolo Trande, rappresentante di Avs coinvolto nella vertenza, sottolinea l’importanza dell’intesa raggiunta, evidenziando però la necessità di un accompagnamento costante per evitare una nuova desertificazione industriale.

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