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Al Meeting di Rimini
22 Agosto 2024 - 18:20
Parte da Rimini un (altro) ultimatum del governo a Stellantis. Lo fa il ministro dell'Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso, che non ha usato mezzi termini: "Adesso Stellantis deve dare delle risposte. E deve darle a breve. Altrimenti...". Altrimenti, è la sintesi, addio soldi.
E' stata una giornata sui temi economici, quella di oggi al Meeting di Rimini. In particolare sulla produzione industriale e, ovviamente, non si può evitare di parlare di Stellantis. La Motor Valley è a due passi, e lì abbiamo la corsa di Ferrari sul mercato e in Borsa (in pista un po' meno...) e il limbo in cui è precipitata Maserati. Ma il tema di giornata era quello della Gigafactory ACC di Termoli.
Si tratta del progetto per una maxi fabbrica di batterie per auto elettriche che il gruppo di John Elkann portava avanti con Mercedes e Total Energies, un investimento (per ora) di 400 milioni di euro con la garanzia dello Stato tramite la Sace. Un progetto nell'ambito di un piano da 7 miliardi a livello europeo che però Stellantis, per quanto riguarda Termoli, ha messo in stand by (non che Mercedes si sia opposta), in attesa di capire come cambierà la politica dell'Unione Europea sulla transizione elettrica e, parole del ceo Carlos Tavares, se sia possibile studiare nuove formule chimiche per batterie più economiche. Studi che Stellantis sta già portando avanti, ma in Brasile e Francia.
"Non ha senso produrre batterie in un Paese che non compra auto elettriche" è una delle frasi di Carlos Tavares, di quelle che fanno sempre pensare che possa ribaltare le proprie strategie da un momento all'altro. E il ministro Urso, che pure all'ultimo Tavolo sull'Automotive aveva incassato le "garanzie" dei rappresentanti Stellantis (quattro modelli per l'Italia, tutti già noti e annunciati, peraltro) senza battere ciglio, adesso sceglie la via dura. "Abbiamo fatto un piano incentivi da un miliardo" rivendica e aggiunge: "Stellantis deve dare una risposta e a breve. Se non ci risponde sulla Gigafactory a Termoli, le risorse destinate, provenienti dal Pnrr, saranno dirottate altrove".
Poi, parla proprio di Tavares, in questi giorni nel mirino dei sindacati USA e di alcuni azionisti ma anche della politica, perché si è tornati a parlare del suo stipendio da 36 milioni annui, mentre 15mila lavoratori sono a casa o rischiano di andarci (e proprio ieri il Gruppo ha annunciato nuova cassa integrazione, fino al 22 settembre, ad Atessa). Urso si rivolge agli organizzatori del Meeting: "Io credo che un po' responsabilità sia vostra. Se aveste invitato Tavares, forse avrebbe compreso meglio cosa significa a fare impresa sociale, perché io penso che il compenso dei manager dovrebbe essere commisurato non soltanto ai dividendi degli azionisti, ma anche alla sostenibilità sociale del Paese, agli occupati che impiega". Stessa canzone suonata addirittura in casa Stellantis, al Lingotto di Torino, quando era ospite dei festeggiamenti per i 125 anni di Fiat.
Per Urso l'obiettivo è sempre quel milione o milione e mezzo di veicoli prodotti in Italia, a costo di affidarsi a un secondo produttore - sono tre quelli cinesi con cui è "in trattativa" -, anche se sembra far finta di non capire che è il mercato al momento a non riuscire ad assorbirli. Gli fa da spalla Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl: "Aspettiamo qualche segnale preciso da Stellantis, tirare troppo la corda è pericoloso. C'è sofferenza a Melfi, paura a Mirafiori e Cassino, c'è difficoltà a Pomigliano". La richiesta al Gruppo è di presentare un progetto "chiaro" di visione industriale e dare garanzie sugli occupati. Quella al governo è di "accelerare" sull'accordo trilaterale, perché "incertezza e silenzio non sono più tollerabili. Mentre il medico studia, il malato rischia di morire".
In serata, tramite una nota stampa, è arrivata la risposta di Stellantis: "Con riferimento alle dichiarazioni odierne, che seguono le numerose dei giorni scorsi, Stellantis rimane concentrata sull'esecuzione del piano per l'Italia per i prossimi anni, già comunicato ai partner sindacali, che include progetti importanti come quello per Mirafiori 2030". "Per quanto riguarda ACC per Termoli - prosegue la nota -, attualmente sta potenziando il progetto della Gigafactory, oltre a quella in Germania, al fine di introdurre una nuova tecnologia per la produzione di celle e moduli, in modo da essere in linea con l'evoluzione del mercato. Da parte di Stellantis, sono state prese diverse decisioni per aumentare il carico di lavoro dei componenti ibridi a Termoli".
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