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Caos al pronto soccorso di Rimini: un uomo imbratta le sale di sangue e semina il panico

Il presidente dell’Ordine dei Medici: «Non si può lavorare in queste condizioni, così si dimettono tutti»

Caos al pronto soccorso di Rimini: un uomo imbratta le sale di sangue e semina il panico

Il pronto soccorso di Rimini

E’ stata una notte complicata quella al pronto soccorso dell'ospedale Infermi di Rimini. Nella notte tra domenica e lunedì 2 settembre, un uomo ha seminato il panico tra i pazienti e il personale medico, costringendo le forze dell'ordine a intervenire con il taser per riportare la calma.

Un accompagnatore di un paziente, in visita, ha perso il controllo, cercando di distruggere la porta d'accesso al triage. La situazione è degenerata ulteriormente quando l'uomo, feritosi nel tentativo, ha iniziato a imbrattare le sale di sangue, creando un'atmosfera di terrore tra i presenti. 

Il caos ha generato momenti di grande tensione. Alcuni pazienti, spaventati, hanno lasciato le sale d'attesa, mentre altri, impossibilitati a muoversi perché in barella, hanno dovuto affrontare attimi di preoccupazione. Fortunatamente, nessun operatore sanitario è rimasto ferito. L'intervento della polizia, con l'ausilio del taser, è stato necessario per bloccare l'uomo, che è stato poi arrestato e trasferito in questura.



L'episodio di Rimini non è un caso isolato. A livello nazionale, i pronto soccorso sono spesso teatro di aggressioni verbali e fisiche nei confronti del personale sanitario. «Il personale sanitario lavora in condizioni sempre più difficili - ha sottolineato il presidente dell’Ordine dei Medici Maurizio Grossi -. E’ un quadro che si ripete a livello nazionale, e va spiegato che Rimini non è esente da questa situazione».

Grossi ha espresso la necessità di assumere provvedimenti urgenti per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari. «Il rischio è quello di assistere a dimissioni di massa dai pronto soccorso. La solidarietà non è più sufficiente, occorrono provvedimenti e supporto» ha dichiarato. Il presidente dell’Ordine dei Medici ha inoltre richiesto un tavolo di confronto con Ausl e forze dell'ordine, proponendo l'istituzione di un presidio fisso notturno di polizia all'interno del pronto soccorso.




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