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Inaugurato a Faenza il primo campo polifunzionale di baskin in Italia

Il baskin è stato ideato per permettere a persone con e senza disabilità di giocare insieme nella stessa squadra, rompendo le barriere tradizionali dello sport

Inaugurato a Faenza il primo campo polifunzionale di baskin in Italia

Il campo è stato inaugurato lo scorso giovedì

Lo scorso giovedì, Faenza ha fatto un passo significativo verso l'inclusione con l'inaugurazione del primo campo polifunzionale di baskin e pallacanestro in Italia, situato nell'area all'aperto del palazzetto dello sport Dino Bubani.

Si tratta di un progetto promosso dall’Asd (Associazione sportiva dilettantistica) disabili insieme a Nuova Co.G.I.Sport (Cooperativa gestione impianti sportivi), che gestisce le piscine comunali e collabora con il Faenza basket project. Il campo è stato recentemente riqualificato con il sostegno della Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese.
Il baskin, abbreviazione di "basket integrato", è stato ideato per permettere a persone con e senza disabilità di giocare insieme nella stessa squadra, rompendo le barriere tradizionali dello sport. Questa disciplina, che si ispira alla pallacanestro, adatta le sue regole per accogliere vari tipi di disabilità, consentendo a tutti i partecipanti di contribuire al risultato finale.

A Faenza, il baskin è stato introdotto nel 2014 grazie all'Asd Disabili. Negli anni  la partecipazione è cresciuta, dando vita a due squadre ufficiali: Faventia Baskin e Baskin Faenza. 

L'inaugurazione del nuovo campo è stata una vera e propria festa, con la partecipazione di molti ragazzi dell'Asd disabili Faenza, istruttori, allenatori e figure istituzionali come Martina Laghi, assessora comunale, e Davide Morara, presidente della Nuova Co.G.I.Sport. Cinzia Amorino, coordinatrice dell'Asd Disabili Faenza, ha sottolineato l'importanza del volontariato e dell'impegno collettivo nel realizzare questo progetto.

Cristiano Tarlazzi della C.S.T. ha realizzato i canestri nella sua officina, lavorando sul progetto dell'ingegnere Michele Montevecchi.

«Michele Montevecchi fa parte della nostra famiglia e ha messo a disposizione il suo tempo da libero professionista e ha progettato due canestri laterali all’altezza di metri 2,20: uno è fisso installato a terra con la sua fondazione e si può aprire e chiudere con una leggera pressione; l’altro in acciaio è collocato sul muro esterno del palasport ed è ugualmente innovativo, perché si aprirà e si chiuderà con un sistema alimentato con un pannello solareha spiegato Amorino –. E’ un anno che lavoriamo a questo progetto e finalmente siamo arrivati. Questo è il primo campo in Italia. Ha dei canestri fissi con questo adattamento, perché di canestri laterali da baskin ce ne sono in Friuli-Venezia Giulia e in Veneto, però non sono nati con questo sistema: sono nati con lo scopo di creare un campo da baskin all'interno di un impianto all’aperto di una società sportiva. Qui invece il progetto parte in maniera diversa. Il concetto è: lo spazio è pubblico, lo sport è salute, lo sport è di tutti, il baskin è l’emblema di tutto questo»

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