Coinquilino incatenato al termosifone per due giorni, arrestato 50enne

Un cuoco stagionale di origine barese, residente a Bellaria Igea Marina, è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di sequestro di persona e maltrattamento. L’uomo, un 50enne, aveva legato con una catena e due lucchetti il suo coinquilino, un 43enne che gli aveva affittato una stanza due anni fa. La vittima è rimasta incatenata al termosifone del salotto per due giorni prima di riuscire a chiedere aiuto.

Il 43enne ha attirato l’attenzione lanciando dalla finestra un’agenda con un messaggio disperato, chiedendo di contattare i carabinieri. A ritrovare l’agendina con la richiesta di soccorso è stata una cugina del 43enne, che abita nell’appartamento adiacente e ha subito avvertito i carabinieri. Mercoledì sono quindi intervenuti i militari dell'Arma e hanno arrestato il cuoco. Il sospettato è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari, Raffaele Deflorio, assistito dall’avvocato Thomas Russo del Foro di Rimini.

Secondo la ricostruzione, il 50enne aveva smesso di pagare l’affitto, occupando la camera padronale e relegando il coinquilino sul divano. Tra minacce e insulti, il cuoco aveva esercitato un controllo psicologico e fisico sulla vittima, spesso ricorrendo alla violenza. In un episodio, avrebbe usato un ferro rovente per marchiare la mano del coinquilino; in un altro, lo aveva colpito mentre dormiva, utilizzando cavi elettrici per immobilizzarlo.

Il cuoco lo obbligava anche a “giocare” con una mazzetta da muratore, costringendolo a tenere la mano su un piano di marmo mentre cercava di colpirla. Per impedirgli di chiedere aiuto o reclamare il pagamento dell’affitto, il cuoco lo minacciava dicendo che avrebbe «chiamato gli albanesi per farlo fuori», ha raccontato la vittima.

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