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Scoppia la polemica: un milione di euro per l'istruzione di bambini rom

«Perché le famiglie rom e sinti dovrebbero beneficiare di contributi pubblici mentre alle famiglie reggiane non è garantita questa opportunità?»

Reggio Emilia: Un Milione di Euro per l'Istruzione dei Bambini Rom e Sinti, Scoppia la Polemica

Scoppia la polemica: un milione di euro per l'istruzione di bambini rom

Polemica a Reggio Emilia a seguito della decisione del Comune di destinare, nel bilancio triennale, la somma di un milione di euro per l'integrazione scolastica degli studenti appartenenti alle comunità rom, sinti e caminanti. Il finanziamento è stato ottenuto tramite un bando del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a cui l'amministrazione ha partecipato.

La cifra è stata inserita nella manovra presentata nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale. Tuttavia, come riportato dal Resto del Carlino, tale decisione ha suscitato l'indignazione delle forze di opposizione. Alessandro Rinaldi, capogruppo della Lega, ha dichiarato: «Come al solito a Reggio Emilia, nella città delle persone, ci sono bambini di serie A e bambini di serie B. Per quale motivo le famiglie rom e sinti dovrebbero beneficiare di contributi pubblici mentre alle famiglie reggiane non è garantita questa opportunità? Siamo alla discriminazione vera e propria nei confronti di bambini ed adolescenti che non sono figli di rom, sinti o caminanti».

Ha proseguito affermando: «Uno sperpero di denaro pubblico di cui il sindaco Massari e la sua giunta dovrebbero vergognarsi. Questa è una scelta politica ed evidentemente questa amministrazione ha priorità che sono sotto gli occhi di tutti».

In risposta, l'assessore al welfare Annalisa Rabitti ha difeso e rivendicato la validità del progetto: «Non si sarebbero potuti utilizzare i fondi per nient'altro, come sostenuto dalla Lega, perché il finanziamento è strettamente vincolato alle modalità e alle azioni previste dal ministero. I servizi che abbiamo proposto e che saranno attivati, ovvero un ingente monte ore per educatori che parteciperanno all'attività scolastica in classi in cui sono presenti bambini e adolescenti rom e sinti, sono importanti per i minori interessati e per le famiglie. Dalla preziosa attività degli educatori trarranno giovamento tutti».

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