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RISPARMIO E SFIDE ECONOMICHE

Emilia-Romagna da record: risparmi in crescita, ma il carovita frena i consumi

Con 220 miliardi di euro accumulati (+8,2%), la regione si conferma tra le più prudenti d’Italia. Tuttavia, inflazione e spese obbligate riducono il margine per le spese discrezionali

Emilia-Romagna da record: risparmi in crescita, ma il carovita frena i consumi

Immagine di repertorio

L'Emilia-Romagna si conferma terra di grandi risparmiatori, nonostante le sfide economiche che caratterizzano il contesto attuale. Secondo i dati elaborati dal sindacato dei bancari FABI, le famiglie della regione hanno visto un incremento significativo della loro ricchezza finanziaria, che ha raggiunto i 220 miliardi di euro a giugno 2024. Questo aumento, pari all'8,2% rispetto all'anno precedente, è stato possibile grazie alla forte valorizzazione della raccolta indiretta, che include titoli di stato, fondi di investimento, azioni e obbligazioni. Questi strumenti finanziari hanno registrato un incremento del 17,2%, compensando ampiamente il calo dei depositi bancari, che hanno subito una contrazione dell'1,9%.

Tuttavia, l'inflazione continua a erodere il potere d'acquisto delle famiglie emiliano-romagnole, così come accade nel resto d'Italia. La CGIA di Mestre sottolinea che almeno la metà delle spese mensili delle famiglie è destinata a cibo, benzina e bollette. In Emilia-Romagna, le spese obbligate rappresentano il 54,6% del totale, con un esborso medio di 1.251 euro al mese. Questo dato evidenzia come, nonostante l'aumento dei risparmi, le famiglie siano costrette a destinare una parte significativa del loro reddito a spese essenziali, lasciando poco spazio per le spese discrezionali.

Analizzando i dati a livello provinciale, Parma emerge come la provincia con il maggior incremento percentuale dei risparmi, pari al 19,6%, mentre Bologna si attesta a un più modesto 8,4%. Sul fronte del credito, i prestiti concessi alle famiglie emiliano-romagnole hanno subito una lieve contrazione, pari a 99 milioni di euro complessivi, corrispondente a un calo dello 0,2%. Questo dato è comunque più contenuto rispetto alla media nazionale, che ha registrato una diminuzione dello 0,6%.

Guardando al futuro, il report della CGIA ipotizza un calo delle spese per i prossimi acquisti natalizi. Questo fenomeno potrebbe essere influenzato dagli sconti precedenti alle festività, come quelli del Black Friday, che potrebbero aver anticipato parte dei consumi. 

In sintesi, la regione dimostra una notevole capacità di risparmio, nonostante le pressioni inflazionistiche e l'elevato costo della vita. La propensione a mettere da parte una parte del reddito riflette una prudenza finanziaria che potrebbe rivelarsi cruciale in un contesto economico incerto. Tuttavia, la necessità di coprire le spese obbligate limita la capacità delle famiglie di destinare risorse a consumi discrezionali, influenzando le dinamiche economiche regionali e nazionali.

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