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Tiroidite di Hashimoto: come l'apparato endocrino potrebbe compromettere lo stile di vita

Cause, sintomi e strategie per la gestione di una malattia autoimmune

Tiroide di Hashimoto: come l'apparato endocrino potrebbe compromettere lo stile di vita

Nel 1912, lo specialista giapponese Hakaru Hashimoto fa una scoperta sull'apparato endocrino che porta milioni di uomini e (soprattutto) donne ad invididuare le ragioni della costante stanchezza, depressione e pressione oltre le 70 pulsazioni. Oggi, la malattia la conosciamo come Tiroidite di Hashimoto ma questa è legata anche ai disturbi conosciuti come l'ipotiroidismo e ipertiroidismo. Cosa sono tutte queste condizioni e perché è importante conoscerle?

La tiroidite di Hashimoto, o tiroidite cronica autoimmune, è una patologia diffusa che si manifesta quando il sistema immunitario attacca erroneamente la tiroide, compromettendone la funzionalità. Questa condizione può portare all’ipotiroidismo, ovvero a una ridotta produzione di ormoni tiroidei, con conseguenze sul metabolismo e sul benessere generale. La malattia colpisce soprattutto le donne, con un’incidenza maggiore tra i 30 e i 50 anni.

La principale differenza tra ipotiroidismo e ipertiroidismo riguarda la quantità di ormoni tiroidei prodotti dalla ghiandola tiroidea:

  • Ipotiroidismo: la tiroide produce troppo pochi ormoni tiroidei, rallentando il metabolismo. Può causare sintomi come affaticamento, aumento di peso, pelle secca, sensibilità al freddo e depressione. La causa più comune è la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune.

  • Ipertiroidismo: la tiroide produce troppi ormoni tiroidei, accelerando il metabolismo. I sintomi possono includere perdita di peso, tachicardia, nervosismo, sudorazione eccessiva e insonnia. La causa più frequente è il morbo di Graves, un’altra patologia autoimmune.

PERCHÉ SI ENFATIZZA SULLE DONNE? 

Per una combinazione di fattori ormonali, genetici e immunologici:

  • Ormoni sessuali 
    Gli estrogeni influenzano il sistema immunitario e potrebbero contribuire a una maggiore predisposizione delle donne alle malattie autoimmuni. Durante la gravidanza, il ciclo mestruale e la menopausa, le fluttuazioni ormonali possono influenzare la funzione tiroidea.

  • Genetica 
    Le malattie autoimmuni della tiroide spesso hanno una componente ereditaria, e le donne hanno una maggiore predisposizione genetica a svilupparle.

  • Sistema immunitario più attivo 
    Le donne hanno un sistema immunitario generalmente più reattivo, che le protegge meglio dalle infezioni ma le rende anche più soggette a risposte autoimmuni errate.

  • Influenza della gravidanza e del parto 
    La gravidanza può alterare il funzionamento della tiroide, e alcune donne sviluppano tiroiditi post-partum, che possono evolvere in forme croniche come la tiroidite di Hashimoto.

QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI

Tra i sintomi primari della malattia ci sono stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione, aumento di peso senza cambiamenti nella dieta, intolleranza al freddo, pelle secca e capelli fragili, gonfiore del viso e degli arti e, tra le altre cose, sbalzi d’umore, leggera irritabilità o depressione.

COME SI PUÒ PREVENIRLA?

Ogni trattamento dipende dalla persona, ma dato che la tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune con una forte componente genetica, non esiste un metodo certo per prevenirla. Per individuarla, la diagnosi della tiroidite di Hashimoto si basa su esami del sangue, che permettono di valutare i livelli degli ormoni tiroidei e rilevare la presenza di anticorpi anti-TPO (anti-perossidasi tiroidea) e anti-TG (anti-tireoglobulina). A questi test si affianca spesso un’ecografia tiroidea, utile per evidenziare eventuali alterazioni nella struttura della ghiandola.

Ma alcuni consigli per affrontarla potrebbero essere:

  1. Controllare i livelli di iodio, perché un eccesso o una carenza di iodio può influenzare sulla funzione tiroidea. È importante assumerlo in quantità equilibrate, attraverso alimenti come pesce, latticini e sale iodato.
  2. Seguire una dieta equilibrata e antinfiammatoria cioè:
    • Evitare il consumo eccessivo di glutine e latticini, che in alcuni casi possono aumentare l’infiammazione
    • Privilegiare alimenti ricchi di selenio (noci del Brasile, pesce, uova) e zinco (carne, legumi, semi) che aiutano a proteggere la tiroide;
    • Integrare omega-3 (presenti nel pesce e nell’olio di lino) per contrastare l’infiammazione.
  3. Gestire lo stress, che può alterare il sistema immunitario e favorire le malattie autoimmuni. Tecniche come meditazione, yoga e attività fisica moderata possono aiutare a ridurre il carico di stress.
  4. Dormire bene e mantenere uno stile di vita sano. Dormire almeno 7-8 ore per notte aiuta a regolare le funzioni ormonale
  5. Controlli medici regolari. Se ci sono casi in famiglia, è utile monitorare periodicamente i livelli di TSH, FT3, FT4 e anticorpi tiroidei per intervenire precocemente in caso di alterazioni.

Ma in ogni caso è fondamentale consultarsi con il proprio medico esperto, perché una malattia del genere può influire significativamente sulla stile di vita e sul benessere personale.

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