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Salute
28 Febbraio 2025 - 12:50
Nel 1912, lo specialista giapponese Hakaru Hashimoto fa una scoperta sull'apparato endocrino che porta milioni di uomini e (soprattutto) donne ad invididuare le ragioni della costante stanchezza, depressione e pressione oltre le 70 pulsazioni. Oggi, la malattia la conosciamo come Tiroidite di Hashimoto ma questa è legata anche ai disturbi conosciuti come l'ipotiroidismo e ipertiroidismo. Cosa sono tutte queste condizioni e perché è importante conoscerle?
La tiroidite di Hashimoto, o tiroidite cronica autoimmune, è una patologia diffusa che si manifesta quando il sistema immunitario attacca erroneamente la tiroide, compromettendone la funzionalità. Questa condizione può portare all’ipotiroidismo, ovvero a una ridotta produzione di ormoni tiroidei, con conseguenze sul metabolismo e sul benessere generale. La malattia colpisce soprattutto le donne, con un’incidenza maggiore tra i 30 e i 50 anni.
La principale differenza tra ipotiroidismo e ipertiroidismo riguarda la quantità di ormoni tiroidei prodotti dalla ghiandola tiroidea:
Ipotiroidismo: la tiroide produce troppo pochi ormoni tiroidei, rallentando il metabolismo. Può causare sintomi come affaticamento, aumento di peso, pelle secca, sensibilità al freddo e depressione. La causa più comune è la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune.
Ipertiroidismo: la tiroide produce troppi ormoni tiroidei, accelerando il metabolismo. I sintomi possono includere perdita di peso, tachicardia, nervosismo, sudorazione eccessiva e insonnia. La causa più frequente è il morbo di Graves, un’altra patologia autoimmune.
Per una combinazione di fattori ormonali, genetici e immunologici:
Ormoni sessuali
Gli estrogeni influenzano il sistema immunitario e potrebbero contribuire a una maggiore predisposizione delle donne alle malattie autoimmuni. Durante la gravidanza, il ciclo mestruale e la menopausa, le fluttuazioni ormonali possono influenzare la funzione tiroidea.
Genetica
Le malattie autoimmuni della tiroide spesso hanno una componente ereditaria, e le donne hanno una maggiore predisposizione genetica a svilupparle.
Sistema immunitario più attivo
Le donne hanno un sistema immunitario generalmente più reattivo, che le protegge meglio dalle infezioni ma le rende anche più soggette a risposte autoimmuni errate.
Influenza della gravidanza e del parto
La gravidanza può alterare il funzionamento della tiroide, e alcune donne sviluppano tiroiditi post-partum, che possono evolvere in forme croniche come la tiroidite di Hashimoto.
Tra i sintomi primari della malattia ci sono stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione, aumento di peso senza cambiamenti nella dieta, intolleranza al freddo, pelle secca e capelli fragili, gonfiore del viso e degli arti e, tra le altre cose, sbalzi d’umore, leggera irritabilità o depressione.
Ogni trattamento dipende dalla persona, ma dato che la tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune con una forte componente genetica, non esiste un metodo certo per prevenirla. Per individuarla, la diagnosi della tiroidite di Hashimoto si basa su esami del sangue, che permettono di valutare i livelli degli ormoni tiroidei e rilevare la presenza di anticorpi anti-TPO (anti-perossidasi tiroidea) e anti-TG (anti-tireoglobulina). A questi test si affianca spesso un’ecografia tiroidea, utile per evidenziare eventuali alterazioni nella struttura della ghiandola.
Ma alcuni consigli per affrontarla potrebbero essere:
Ma in ogni caso è fondamentale consultarsi con il proprio medico esperto, perché una malattia del genere può influire significativamente sulla stile di vita e sul benessere personale.
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