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"Accesi il telefono due giorni dopo la morte di Marco e trovai un messaggio da parte sua": Carlo Pernat e il ricordo di Simoncelli

Il manager del motomondiale racconta l'eredità immortale del Sic. E su Valentino Rossi: "Si sentiva in colpa e non si fece vedere per diversi mesi"

"Accesi il telefono due giorni dopo la morte di Marco e trovai un messaggio da parte sua": Carlo Pernat e il ricordo di Simoncelli

Carlo Pernat è una figura di spicco nel mondo del Motomondiale, conoscendone ogni aspetto come i palmi delle sue mani. Ha attraversato tutte le epoche, vivendo intensamente il talento di piloti quali Valentino Rossi, ma anche il profondo dolore per la tragica scomparsa di Marco Simoncelli. Il "Sic", com’era affettuosamente soprannominato, resta indimenticabile. Il 23 ottobre 2011 durante il secondo giro del Gran Premio di Malesia a Sepang Simoncelli perse il controllo della sua moto alla curva 11. Nel tentativo di rientrare in pista, venne colpito da Colin Edwards e Valentino Rossi, che non riuscirono ad evitarlo. L'impatto ha causato la perdita del casco di Simoncelli e una lesione mortale al collo. Per Pernat, il Sic occupa un posto speciale e le sue riflessioni su quanto accaduto a quattordici anni di distanza dall'incidente mortale di Sepang risultano toccanti.

"Spensi il telefonino – ha raccontato in un'intervista a La Stampa – e quando lo riaccesi due giorni dopo, il primo messaggio che mi comparve era di Marco, con scritto: 'Ci vediamo dopo'". Pernat ha interpretato questo episodio come un segno del destino, una sorta di sussurro che lo ha condotto a ideare la fondazione dedicata a Simoncelli, sebbene fosse tentato di abbandonare il mondo delle corse. Il "Sic" è un pensiero costante, indelebile nella memoria, e i giorni successivi alla sua morte ne sono una testimonianza concreta. "Al rientro dalla Malesia, trascorrevo molto tempo a casa dei suoi genitori, dormendo nella sua stanza. Arrivavano lettere di bambini, tutte meravigliose, e numerose persone semplicemente per stringere la mano o abbracciare Paolo, il padre di Marco. A un certo punto, venne posto un cancello a causa dell’affluenza di gente". Chiudendo gli occhi e tacendo, si può ancora percepire il rombo della moto di Simoncelli. La sua tragica scomparsa colpì nel profondo tutti i piloti. Pernat ha sottolineato tale impatto: "Il primo a presentarsi a casa fu Andrea Dovizioso, nonostante fosse sempre stato un rivale di Marco. Valentino Rossi, al contrario, si sentiva in colpa e per diversi mesi non si è fatto vedere. Quando si presentò alla porta di casa Sic il papà di Marco aprì e i due si abbracciarono. E' stato lì che il Dottore disse: “Scusami, sono stato io”.. Credo che non sia più lo stesso e penso abbia ancora Marco nella sua testa".

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