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Sicurezza
23 Marzo 2025 - 19:50
Calanchi
La pioggia continua a minacciare il territorio
Dopo le piogge dello scorso weekend, sui Colli bolognesi l’allerta non si è mai davvero attenuata. Oggi, 23 marzo, il cielo resta cupo e la minaccia di nuovi rovesci alimenta il timore di ulteriori smottamenti.
Il comitato Comicolli, che da tempo denuncia la fragilità di questa zona, ribadisce la necessità di un intervento strutturale per evitare che ogni precipitazione si trasformi in un’emergenza.
"Quando piove, siamo certi che ci sarà una frana", affermano i residenti, con un senso di rassegnazione che ormai ha sostituito la speranza di una soluzione.
Una situazione sempre più critica
Le frane sui Colli non sono un evento eccezionale. Già nel 2019, una serie di smottamenti aveva colpito duramente alcune aree, e gli interventi di ripristino erano stati lunghi e complessi.
Ora, con precipitazioni sempre più intense, il problema si ripresenta con una frequenza allarmante.
"I cittadini devono occuparsi del ripristino dei terreni privati, ma tra costi, burocrazia e tempi lunghi diventa tutto complicato", denuncia il comitato.
Intanto, le strade collinari diventano sempre più difficili da percorrere e il timore di nuovi cedimenti condiziona la vita quotidiana di chi vive e lavora in queste zone.
Un confronto con le istituzioni tra aspettative e timori
Venerdì scorso si è svolto un incontro con l’assessore Ara sulla sicurezza idrica dei Colli, un momento cruciale per portare all’attenzione del Comune la necessità di azioni concrete e tempestive. Anche il Sindaco Lepore ha manifestato disponibilità al dialogo, ma per Comicolli servono impegni reali e soluzioni strutturali.
"Ci vorrebbe un assessorato alla Collina", insiste la vicepresidente, sottolineando l’urgenza di una gestione dedicata per un territorio tanto delicato.
In altre città italiane, realtà simili hanno trovato risposte concrete: in Trentino, per esempio, si investe da anni in sistemi di monitoraggio avanzati e opere di prevenzione, evitando così interventi emergenziali costosi e tardivi. Perché a Bologna non si riesce a fare altrettanto?
Dalla gestione emergenziale a una strategia di lungo periodo
L’ennesima ondata di maltempo dimostra che non si può più affrontare il problema con interventi occasionali. I cambiamenti climatici rendono le precipitazioni più intense e frequenti, aumentando il rischio di dissesti idrogeologici.
Proteggere i Colli bolognesi non significa solo tutelare i residenti, ma garantire la sicurezza di un’area che rappresenta un patrimonio naturale per tutta la città. Come ha sottolineato il geologo Mario Tozzi in un recente intervento, “senza una vera politica di prevenzione, il dissesto idrogeologico continuerà a mietere vittime e danni, perché l’Italia è un paese fragile che troppo spesso interviene solo dopo le catastrofi”.
Attesa e incertezza: quale futuro per i Colli?
Mentre la pioggia minaccia di tornare nelle prossime ore, i residenti attendono con ansia i risultati dell’incontro. Il confronto con le istituzioni è un primo segnale positivo, ma servono azioni concrete.
Le soluzioni esistono, i modelli virtuosi anche. Resta da capire se Bologna voglia imparare la lezione o continuare a inseguire le emergenze, invece di prevenirle.
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