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In vendita online le reliquie del beato Carlo Acutis, sdegno della Diocesi di Assisi

Le autorità intervengono per fermare il commercio sacrilego: intanto salgono le offerte online per aggiudicarsi una ciocca di capelli del santo

In vendita online le reliquie del beato Carlo Acutis, sdegno della Diocesi di Assisi

La Procura di Perugia ha avviato un’indagine dopo un esposto del vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, riguardante la vendita online di presunte reliquie del beato Carlo Acutis. Il vescovo ha chiesto il sequestro immediato degli oggetti, sottolineando la gravità dell'accaduto. Tra gli articoli in vendita, è stata trovata una "relic reliquary" di Acutis, descritta come "ex capillis con certificato", con offerte che superano i 2.000 euro.

Il fenomeno non si limita ad Acutis: sono apparse diverse aste per reliquie sacre, tra cui almeno 70 attribuite a San Francesco. "Esiste un vero e proprio mercato online di reliquie", ha denunciato il vescovo, precisando che tale commercio è contrario al diritto canonico, che vieta esplicitamente la vendita di oggetti sacri.

Carlo Acutis sarà proclamato santo il 27 aprile, durante il Giubileo degli adolescenti, dopo il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione. Nato a Londra e cresciuto a Milano, Acutis, genio dell'informatica, è morto a 15 anni a causa di una leucemia fulminante. È stato beatificato nel 2020 e sarà probabilmente proclamato patrono di Internet.

La Diocesi di Assisi ha espresso indignazione per la vendita delle reliquie, ribadendo che, secondo il diritto canonico, le reliquie non possono essere vendute, ma solo donate dai vescovi o attraverso offerte ai santuari di provenienza.

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