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Disastro alla Toyota: chi sono le vittime dell’esplosione

Due morti e undici feriti in fabbrica: scioperi e indagini per chiarire le cause

Disastro alla Toyota: chi erano le due vittime dell’esplosione

Un drammatico incidente ha colpito lo stabilimento della Toyota Material Handling a Bologna. L’esplosione di un compressore ha ucciso due lavoratori e ferito undici persone, di cui una in gravi condizioni. Le vittime, Fabio Tosi, 34 anni, e Lorenzo Cubello, 37 anni, entrambi residenti a Bologna, sono stati travolti dalla violenza dello scoppio. Fabio è morto sul colpo, mentre Lorenzo è deceduto durante il tragitto verso l’ospedale.

Il disastro è avvenuto poco dopo le 17.20 del 23 ottobre 2024, all’interno di uno dei capannoni dello stabilimento, situato nella zona industriale di Borgo Panigale. La struttura, che si occupa di produzione e movimentazione merci, è stata scossa da un’esplosione così potente da far tremare l’intero complesso. I testimoni hanno descritto scene apocalittiche: muri crollati, vetri esplosi e un forte odore di bruciato nell’aria.

Noemi, una dipendente presente al momento dell'incidente, racconta l’angoscia provata: “Ho pensato fosse un terremoto. C’era il caos totale, i lampadari tremavano e la luce è saltata subito. Qualcuno ha urlato di scappare e siamo usciti il più velocemente possibile”. Altri lavoratori descrivono il terrore di trovarsi a pochi passi dalla zona dell’esplosione. Gaetano, un altro operaio ferito, ha raccontato il suo drammatico salvataggio: “Se fossi stato due metri più vicino, non sarei qui ora”.

La tragedia ha scatenato la rabbia dei sindacati. Per la giornata successiva era già stato previsto uno sciopero di due ore per protestare contro le carenze nei sistemi di sicurezza all'interno della fabbrica. “Non è la prima volta che segnaliamo problemi di manutenzione”, ha dichiarato Gian Pietro Montanari, rappresentante della Fiom. "Abbiamo già scioperato in passato per gli strumenti non collaudati, e ora ci troviamo di fronte a un’altra tragedia."

Anche le autorità sono intervenute rapidamente. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, si è recato sul posto per esprimere il cordoglio della città, mentre la segretaria nazionale del PD, Elly Schlein, ha sottolineato la necessità di indagini rapide e approfondite per chiarire le cause dell’incidente.

Un disastro evitabile?

Le indagini, guidate dalla Procura di Bologna, sono ora in corso per stabilire le responsabilità. Sembra che l’esplosione sia partita da una cisterna d’aria compressa, ma le cause esatte sono ancora da chiarire. I vigili del fuoco, intervenuti con otto squadre, hanno lavorato per ore per mettere in sicurezza l'area, ora sotto sequestro per permettere ulteriori accertamenti. Resta il dubbio su quanto l’incidente fosse evitabile, vista la lunga lista di segnalazioni di rischi all’interno dello stabilimento.

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