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Pupi Avati e una carriera da sogno: il Maestro del cinema italiano festeggia un premio speciale

La celebrazione si trasforma in un tributo toccante alla vita e all'arte

Pupi Avati

Pupi Avati

Il 3 novembre 2024, la storica Villa Torlonia a San Mauro Pascoli si è trasformata in un palcoscenico di emozioni, accogliendo Pupi Avati per la consegna del Premio Pascoli alla carriera. Questa celebrazione non è stata solo un tributo a uno dei più grandi registi italiani, ma un vero e proprio viaggio tra cinema e poesia, in cui Avati ha condiviso il suo profondo legame con il poeta Giovanni Pascoli.

In un'atmosfera festosa, Avati ha esordito con parole cariche di significato: “Con Pascoli ho sempre avuto un rapporto misterioso e speciale.” È una frase che racchiude una storia personale toccante: proprio il 10 agosto, giorno della morte del padre di Pascoli, Avati ha perso il padre e la nonna in un tragico incidente stradale in Romagna. Un legame invisibile, ma profondo, che rende la sua connessione con Pascoli ancora più intensa.

Il Premio Pascoli gli è stato consegnato dalla presidente della giuria, Daniela Baroncini, che ha sottolineato come Avati non sia solo un regista, ma un autore a tutto tondo. “Ha creato un linguaggio unico, arricchendo il panorama del cinema italiano con opere che spaziano dal gotico alla commedia,” ha affermato. La giuria ha anche messo in evidenza il suo modo di mescolare ricordi e invenzione, proprio come faceva Pascoli, per portare la sua visione artistica alla ribalta.

Questa giornata ha avuto un sapore ancora più speciale perché coincideva con il 86° compleanno di Avati. Il sindaco di San Mauro Pascoli, Moris Guidi, e il presidente di Sammauroindustria, Daniele Gasperini, hanno aperto la cerimonia, dando il via a una festa che ha riunito amici, fan e sostenitori del regista. Durante l’evento, Avati ha chiacchierato con Gianfranco Miro Gori, esplorando il mondo del cinema e il suo ultimo libro “L’orto americano,” da cui è tratto un film presentato al Festival di Venezia.

Miro Gori ha descritto Avati come “un eccezionale affabulatore e una persona con un’umanità rara,” evidenziando il carisma e la profondità del regista. La celebrazione è diventata un tributo non solo alla sua carriera, ma anche all’importanza della narrazione e delle emozioni che il cinema può trasmettere.

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