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Il caso del professore rimosso dal Pnrr: la petizione degli studenti raggiunge 700 firme in pochi giorni

Il docente di diritto presso l'Istituto Tecnico Matteucci di Forlì è stato sostituito a metà anno da un vincitore del concorso PNRR

Il caso del professore rimosso dal Pnrr: la petizione degli studenti raggiunge 700 firme in pochi giorni

L'Istituto Tecnico Matteucci di Forlì

In appena cinque giorni, sono già state raccolte ben 700 firme dagli studenti in segno di sostegno nei confronti del professor Nicola Orofino, docente presso l'Istituto Tecnico Matteucci di Forlì. L'insegnante si è visto costretto a lasciare la cattedra a metà anno scolastico. Una decisione che ha scatenato una reazione a catena, culminata in una petizione online su Change.org, lanciata dagli stessi studenti.

A settembre, il professor Nicola aveva accettato un incarico a tempo determinato su un posto accantonato per il concorso. Forte delle sue eccellenti prove, sia scritte che orali, era certo di ottenere la conferma del suo ruolo. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa: una professoressa proveniente da un'altra regione ha preso il suo posto. 

Gli studenti, riconoscendo il valore del loro insegnante e l'importanza della continuità didattica, hanno deciso di agire lanciando una petizione su Change.org, che ha rapidamente raccolto quasi 700 firme.

Una nota di Europa Verde-Vedi Forlì Cesena, firmata da Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi, sottolinea come il professor Orofino "sia stato destituito dall'incarico nonostante il suo profilo accademico di eccellenza e l'importante contributo alla comunità scolastica". Gli studenti, riconoscendo il suo valore, hanno avviato una petizione su Change.org intitolata "Richiediamo la Riassunzione del Professore Nicola Orofino all'Istituto Tecnico Matteucci".

Secondo le informazioni disponibili, tutto avrebbe avuto inizio poiché "il Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) ha intrapreso, a pochi giorni dalla chiusura del primo trimestre scolastico, l'immissione dei vincitori del concorso PNRR, estromettendo i docenti precedentemente assegnati 'fino ad avente diritto' nei posti accantonati".

Tale decisione, adottata per rispettare scadenze europee, ha provocato notevoli disagi tra studenti, famiglie e personale scolastico, privando molte classi di figure essenziali come coordinatori, referenti per progetti, e supervisori dei viaggi d'istruzione. Europa Verde ha evidenziato le "gravi problematiche nella gestione del concorso PNRR", dichiarando che "la procedura presenta significative anomalie: assenza di una graduatoria di merito e violazioni delle riserve di legge, con l'80% delle posizioni assegnate a un'unica categoria, superando il limite previsto del 50%".

Inoltre, i vincitori non ottengono immediatamente un contratto a tempo indeterminato, ma solo incarichi temporanei fino al 31 agosto 2025. Nel frattempo, è richiesto loro di conseguire un'abilitazione presso università private, con un costo di 2.500 euro, aggiungendo ulteriori oneri economici alla procedura.

Europa Verde invita il MIM ad intervenire per porre fine a una situazione che penalizza sia studenti che docenti. Le richieste includono la garanzia di trasparenza nella gestione dei concorsi mediante la pubblicazione delle graduatorie, l’evitare cambiamenti durante l'anno scolastico per proteggere il percorso formativo degli studenti, il rispetto dei principi di uguaglianza e meritocrazia, e l’abolizione di costi economici ingiusti per i docenti.

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