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17 Febbraio 2025 - 12:15
Un uomo di trent'anni è stato posto in stato di fermo dai carabinieri della Stazione di San Lazzaro con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio. All'interno della sua abitazione, le forze dell'ordine hanno rinvenuto oltre un etto di droga, composta da cocaina e hashish. Il soggetto era già sotto il sospetto delle autorità per il presunto traffico di droga e la detenzione nella propria dimora di una considerevole quantità di sostanze illecite pronte per lo spaccio. A seguito di tali sospetti, i militari, in collaborazione con una pattuglia della polizia locale e con l'ausilio dell'unità cinofila, hanno eseguito una perquisizione presso la sua abitazione.
Nel corso dell'operazione, i carabinieri hanno scoperto, nascosta in un giubbotto, una scatola di alluminio contenente complessivamente 61,40 grammi di cocaina, già suddivisa in 38 dosi racchiuse in involucri di plastica bianca termosaldata, insieme a un panetto di hashish del peso di 41,50 grammi e a un portafogli contenente una banconota da 100 euro. Sopra il frigorifero, all'interno di un'altra scatola, è stato rinvenuto il materiale necessario per il confezionamento della droga, comprendente buste di plastica, bilancini digitali, cutter e forbici, tutti riportanti tracce di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione, i militari hanno recuperato, nella disponibilità di un trentaseienne di origine albanese, anche lui accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti, due bilancini digitali, 6 grammi di marijuana nascosti in un pacchetto di sigarette, un coltellino con residui di droga e ritagli di buste usate per il confezionamento delle dosi. L'intero quantitativo di sostanze stupefacenti e il materiale rinvenuto sono stati sequestrati.
Il trentenne, di nazionalità tunisina, in Italia senza fissa dimora, disoccupato e già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato. Condotto in tribunale, è stato sottoposto a giudizio per direttissima: l'arresto è stato convalidato e il processo si è concluso con una condanna a 10 mesi di reclusione e una multa di 2.000 euro, oltre all'applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nella città metropolitana di Bologna.
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