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Uno degli aguzzini a ferrara

Costringevano una 13enne a girare video hot: quattro arresti in diverse città italiane

Adescata in una piattaforma di gioco online: ricattata della diffusione dei suoi video in rete

Nelle prime ore di oggi, martedì 17 dicembre, i carabinieri di Viterbo, Ferrara, Napoli e Torino hanno arrestato quattro persone ritenute responsabili di aver adescato una ragazza minorenne, appena tredicenne, attraverso una piattaforma di giochi online.

LA SCOPERTA DELLA MADRE
Tutto è iniziato con l'intuizione di una madre attenta, che ha notato qualcosa di strano nei comportamenti della figlia. La giovane, infatti, intratteneva conversazioni online con un ragazzo molto più grande, conosciuto tramite un'app di giochi, "Roblox". La denuncia della madre ha dato il via a un'indagine complessa, condotta dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Viterbo sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma



L'aguzzino ha inizialmente guadagnato la fiducia della ragazzina attraverso il gioco, un ambiente apparentemente sicuro. Una volta stabilito un contatto, l'ha indotta a scaricare altre applicazioni di incontri e messaggistica, come WhatsApp e Telegram, oltre a chat criptate. Ma non era solo: altri tre uomini, fingendosi coetanei, hanno seguito lo stesso schema, portando la giovane in una spirale di coercizione e abuso.

La situazione è degenerata rapidamente. I contatti iniziali, apparentemente innocui, si sono trasformati in conversazioni a sfondo sessuale, con richieste sempre più pressanti. Gli adulti coinvolti hanno costretto la ragazza a realizzare foto e video pedopornografici, spingendola a mostrarsi in rapporti sessuali in videochat.

Questi atti, dal punto di vista giuridico, configurano una violenza sessuale aggravata, un crimine che non conosce confini fisici ma che lascia segni profondi nella psiche delle vittime.

La giovane è stata costretta a mantenere il segreto, minacciata di vedere divulgato il materiale compromettente ai suoi amici e familiari e di svelare i suoi comportamenti sessuali che, nonostante la costrizione, era stata indotta a credere che fossero frutto della sua volontà.

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