Brumotti vs Paname: il trapper è stato condannato

Il trapper lughese di origini marocchine Amin Bajtit, conosciuto con il nome d'arte Paname, è stato condannato dal tribunale di Ravenna a sei mesi di reclusione per diffamazione aggravata nei confronti di Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia. Questa pena si aggiunge a una precedente condanna ricevuta a Foggia, dove Paname aveva già patteggiato un anno e quattro mesi per vilipendio, istigazione a delinquere e tentata violenza privata.

La sentenza è stata pronunciata martedì 17 dicembre dal giudice Piervittorio Farinella, il quale ha escluso l'imputazione per minacce, ritenendola già assorbita dal processo di Foggia. Paname, 28 anni e residente a Lugo, era difeso dall'avvocato Nicola Casadio.

La vicenda è emersa a seguito del videoclip "Brumotti Freestyle", girato a San Severo in risposta a un servizio di Striscia la Notizia trasmesso il 5 ottobre 2021, durante il quale Brumotti era stato aggredito mentre documentava situazioni di degrado e spaccio nelle periferie. Il video ha ottenuto un'ampia visibilità online ed è stato considerato altamente diffamatorio, alimentando una campagna d'odio nei confronti dell'inviato.

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Nel contesto della stessa vicenda, un co-imputato foggiano, accusato di aver caricato il video online, è stato condannato a un anno di reclusione con pena sospesa.

Durante il processo a Ravenna, Vittorio Brumotti ha dichiarato la sua disponibilità a ritirare la querela se Paname avesse chiesto scusa. «Sono venuto da Milano a Ravenna per un processo in cui non chiedo nemmeno danni. Lui avrebbe potuto fare lo stesso da Lugo, che è qui vicino; invece non lo vedo», ha affermato l'inviato lo scorso giugno.