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Forlì: un gruppo di studenti delle scuole superiori respinti da una discoteca per discriminazione razziale

Il locale, invece di scusarsi, ha attaccato i giovani con false accuse e pregiudizi

Forlì: un gruppo di studenti delle scuole superiori respinti da una discoteca per discriminazione razziale

La notte di Capodanno a Forlì si è trasformata in un episodio di cronaca per un gruppo di studenti delle superiori, composto principalmente da ragazzi di colore, che si è visto negare l'ingresso nella discoteca "Controsenso Club" della città. L'unico a cui era stato permesso di entrare era un ragazzo straniero che "casualmente" è di carnagione bianca, un dettaglio che ha sollevato accuse di discriminazione razziale e che ha pure attirato l'attenzione del Partito Europa Verde, che si è schierata dalla parte dei giovani e che ha ricondiviso il fatto attraverso i portavoci Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi.

I studenti hanno poi raccontato l'accaduto ad un insegnante il quale ha scritto una lettera per condividere l'accaduto: i giovani ragazzi, studenti delle superiori si sono visti negare l'entrata nella discoteca e nonostante abbiano reso pubblico il fatto sui social media, il locale ha preferito rispondere non con le dovute scuse ma con pesanti accuse. Secondo i gestori della discoteca, i ragazzi avrebbero portato solo problemi con risse, spaccio e uso di spray al peperoncino, accuse che i ragazzi respingono con forza, sottolineando di non essere mai stati in quel locale prima d'ora. 

La notizia ha rapidamente fatto il giro dei socials, dove si è scatenata una tempesta di commenti. Da un lato, una minoranza rumorosa ha colto l'occasione per attaccare i ragazzi, alimentando un odio razziale che sembra non conoscere confini. Dall'altro, una parte significativa della comunità ha espresso solidarietà e sostegno, per i quali i ragazzi hanno espresso la loro profonda gratitudine commentando anche come "grazie a questa maggioranza di persone perbene, Forlì è la bella città che conosciamo".

In questo contesto, il ruolo delle autorità diventa cruciale: i giovani studenti , infatti, hanno scelto di chiamare le forze dell'ordine per cercare tutela, un gesto che contraddice l'immagine di giovani problematici dipinta dalla discoteca, come hanno sottolineato i liceali stessi: "Siamo stati noi a cercare la tutela della legge, non il locale".

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