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Caso Pierina: un film maker di Hollywood analizza le immagini della Cam3 e identifica l'uomo ripreso

Durante "Chi l'ha visto?" è stata mostrata la ricostruzione dell'uomo ripreso nel filmato della farmacia

Caso Pierina: un film maker di Hollywood analizza le immagini della Cam3 e identifica l'uomo ripreso

Proseguono le indagini sulla tragica morte di Pierina Paganelli, colpita mortalmente all'età di 78 anni nel garage della sua abitazione in via del Ciclamino a Rimini. Le recenti rivelazioni emergono dall'analisi genetica, la quale non ha riscontrato tracce di DNA di Louis Dassilva, il vicino di casa e unico sospettato, nei 30 reperti e sulla scena del crimine esaminati. Rimane come prova determinante il filmato della telecamera Cam3 di una farmacia poco distante, che riprenderebbe un uomo, identificato dagli investigatori come Louis Dassilva, mentre si allontana dall'edificio subito dopo il delitto, avvenuto intorno alle 22.

Durante la trasmissione "Chi l'ha visto?", sono stati divulgati i tentativi di identificazione dell'uomo ripreso nel filmato, intrapresi da Daniel Auber, un telespettatore residente a Los Angeles, noto per il suo lavoro come autore di effetti speciali nel cinema, incluso il contributo alla saga di Harry Potter. Auber ha richiesto al programma condotto da Federica Sciarelli un frammento del video della Cam3 in una risoluzione più elevata per sovrapporre i profili inquadrati. L'analisi genetica non ha evidenziato la presenza del DNA di Dassilva. Oltre alla scena del crimine, sono stati esaminati più di 30 reperti tra effetti personali di Paganelli e oggetti prelevati dall'abitazione del 34enne attualmente detenuto. Il profilo genetico di Dassilva risulta inoltre non coincidere con i due DNA maschili trovati sulla gonna di Paganelli e sulle pareti del garage dove è stata accoltellata.

La ricostruzione di Daniel Auber

Tuttavia, Dassilva ha ammesso di essere stato sul luogo del delitto, dichiarandolo in interviste alla stampa durante le prime fasi delle indagini. Louis Dassilva fu tra le prime persone avvertite da Manuela Bianchi, nuora della vittima, dopo la scoperta del corpo. Dassilva ha raccontato di aver toccato gli abiti della donna per tentare di riconoscerla. Secondo le indagini, la 78enne portava con sé la borsa, il cui contenuto è stato analizzato. Accanto al suo corpo sono state rinvenute le chiavi di casa, fotografate dalle autorità durante i primi accertamenti. Tuttavia, tali chiavi non sono state sottoposte al Prof. Emiliano Giardina, responsabile dell'analisi genetica. Gli inquirenti ipotizzano che al momento dell'omicidio la vittima stringesse le chiavi tra le mani, potendole usare per difendersi dall'aggressore.

La Procura ritiene che Louis Dassilva abbia fornito un alibi falso alle autorità. Il 34enne ha infatti dichiarato di essere rimasto in casa tutta la sera, guardando un film su Netflx prima di andare a dormire. Tuttavia, secondo accertamenti, la connessione a Netflix risulta interrotta alle 22.06, poco prima del delitto. Gli investigatori sospettano che l’uomo abbia visto la Panda rossa di Pierina entrare nel garage dalla sua abitazione e abbia deciso di uscire per colpirla. Successivamente, Dassilva avrebbe abbandonato il luogo del delitto utilizzando la porta tagliafuoco per poi uscire dal portone del civico 29. Da lì, avrebbe superato i cassonetti dei rifiuti per disfarsi dell'arma, prima di essere catturato dalla telecamera Cam3, elemento chiave nella risoluzione del caso.

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