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Il caso di Pierina Paganelli, la cassazione accoglie il ricorso di Louis Dassilva

Il Tribunale del Riesame di Bologna è chiamato a fare chiarezza su un caso ancora irrisolto

Il caso di Pierina Paganelli, la cassazione accoglie il ricorso di Louis Dassilva: il caso torna al Tribunale del Riesame

L'omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023, rimane al centro delle cronache e delle indagini giudiziarie. La Cassazione ha recentemente accolto il ricorso presentato dai legali di Louis Dassilva, l'unico indagato per il delitto, rinviando la decisione finale al Tribunale del Riesame di Bologna. 

Gli avvocati Andrea Guidi e Riario Fabbri hanno evidenziato una presunta mancanza di motivazioni nella sentenza del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare per Dassilva.

Al centro del ricorso ci sono le riprese della videocamera di sorveglianza CAM3, posizionata nei pressi della farmacia di via del Ciclamino, dove risiedevano sia Dassilva che la vittima. Secondo la procura, il dispositivo avrebbe ripreso Dassilva mentre rincasava la sera dell'omicidio, ma la difesa sostiene che le immagini, poco nitide e in bianco e nero, potrebbero ritrarre un altro condomino.

Quest’ultimo, in un primo momento, si era riconosciuto nel video, salvo poi ritrattare. Nei prossimi giorni è previsto un incidente probatorio: sia Dassilva che il condomino passeranno davanti alla telecamera per chiarire l’identità della persona ripresa.

Pierina Paganelli, 78 anni, fu brutalmente assassinata con 29 coltellate nel sottoscala del condominio in cui viveva, mentre rientrava da un incontro di preghiera dei Testimoni di Geova. In quel momento, nel condominio erano presenti diversi vicini, tra cui Manuela Bianchi, nuora della vittima, e Louis Dassilva, amante della Bianchi. Le tensioni tra Paganelli e i suoi vicini, dovute anche alla relazione extraconiugale tra Dassilva e Bianchi, costituiscono un possibile movente per l'omicidio.

Tuttavia, restano elementi che complicano il quadro: non sono state trovate tracce di DNA di Dassilva sulla scena del crimine, e l’indagato risultava connesso a Netflix fino a pochi minuti prima del delitto, con il telefono inattivo tra le 21.55 e le 22.38. La Procura, però, ritiene che l’intervallo sia compatibile con l’orario del delitto, stimato intorno alle 22.12.

Il Tribunale del Riesame di Bologna dovrà ora valutare i nuovi elementi e stabilire se confermare o revocare la misura cautelare nei confronti di Dassilva. Nel frattempo, il caso resta aperto, con molti aspetti ancora da chiarire.

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