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Modena è un punto di riferimento europeo nella cura delle demenze

Una delegazione di Trieste esplora l'eccellenza dei servizi modenesi per le demenze

Modena è un punto di riferimento europeo nella cura delle demenze

Una delegazione dell'Azienda Sanitaria Universitaria di Trieste (ASUGI) ha visitato Modena per conoscere da vicino i servizi e le strutture che hanno reso la città una "comunità amica delle persone con demenza", secondo il modello internazionale delle "Dementia Friendly Communities".



La delegazione, composta da neurologi, geriatri, infermieri, psicologi e funzionari regionali, è stata accolta dai colleghi modenesi, tra cui il dottor Andrea Fabbo, direttore della geriatria territoriale, e la dottoressa Rita Minozzi, coordinatrice infermieristica. Durante la visita, i partecipanti hanno esplorato i Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) sia territoriali che ospedalieri, oltre a servizi specialistici come il centro diurno e il nucleo Alzheimer presso la CRA 9 Gennaio. Hanno anche approfondito progetti innovativi come il "co-housing" di Cà Nostra e le "palestre della memoria", che mirano a prevenire il decadimento cognitivo.

La chiave risiede nella collaborazione tra le diverse entità sanitarie e sociali. "La struttura complessa disturbi cognitivi e demenze svolge un lavoro di regia provinciale sul percorso delle persone con demenza", afferma il dottor Fabbo. Questo coordinamento coinvolge non solo le tre aziende sanitarie della provincia (AUSL, AOU e il Nuovo Ospedale di Sassuolo), ma anche i comuni e le associazioni di pazienti e familiari, creando una rete integrata di supporto e assistenza.



L'offerta di servizi dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è strutturata sulle due UOC di neurologia e geriatria, che si distinguono per la loro attività di ricerca e consulenza. "Il centro di neurologia cognitiva si è specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti con disturbo cognitivo ad esordio giovanile", spiegano la dottoressa Francesca Neviani e la dottoressa Annalisa Chiari. Questo approccio ha permesso al centro di partecipare a numerose sperimentazioni cliniche, contribuendo a migliorare la diagnosi e il trattamento delle demenze.



L'impegno di Modena non si ferma qui. La città è anche partner nello sviluppo del progetto "Dementia Friendly Hospital", in collaborazione con la Federazione Alzheimer. Questo progetto mira a creare un ambiente ospedaliero più accogliente per le persone con demenza, riducendo l'uso di contenzioni fisiche e psicofarmaci e promuovendo approcci non farmacologici.

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