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Economia
27 Gennaio 2025 - 11:27
L'Emilia-Romagna si riconferma tra le regioni italiane di spicco per quanto riguarda il valore delle esportazioni dei distretti industriali, raggiungendo un totale di 16,1 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024. Nonostante ciò, nel periodo gennaio-settembre 2024 si è registrato un calo dell'1,5% rispetto all'anno precedente, con una lieve contrazione del 0,4% durante il terzo trimestre. Questo è quanto rilevato dall'analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo.
Il settore della meccanica, da sempre un pilastro dell'economia regionale per il valore dell'export, ha subito una diminuzione del 3,7%. Tuttavia, le prospettive appaiono moderatamente favorevoli, grazie alla possibile riduzione dei tassi di interesse che potrebbe stimolare in Europa gli investimenti nella doppia transizione verso il green e il digitale.
L'analisi dei singoli distretti ha evidenziato andamenti differenziati nei primi nove mesi del 2024:
Le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena hanno visto una flessione dell’8,3%, i Ciclomotori di Bologna del 6,3% e le Macchine per il legno di Rimini del 15,9%, frenati dal calo della domanda nei mercati europei, sebbene parzialmente compensato dalla crescita registrata verso gli Stati Uniti e alcune destinazioni emergenti.
Il comparto agro-alimentare si conferma un punto di forza per l'economia regionale, con una crescita robusta del 7,2%, sostenuto dall'eccellenza dei prodotti e dalla diversificazione geografica. L'Ortofrutta romagnola ha segnato un aumento dell'11,6%, mentre il Lattiero-caseario parmense ha registrato un incremento del 38,3% e quello di Reggio Emilia del 16,7%. L'Alimentare di Parma ha realizzato un incremento dell'1,9%, i Salumi del modenese hanno mostrato una crescita dell'1,8%, mentre i Salumi di Parma e di Reggio Emilia hanno ottenuto risultati più soddisfacenti, rispettivamente con +5,2% e +2,9%.
Nel settore della casa, si percepiscono segnali di ripresa, con la riduzione del calo complessivo al -2,4% nei primi nove mesi, grazie a un terzo trimestre positivo (+1,4%). Le esportazioni del distretto delle Piastrelle di Sassuolo hanno subito una diminuzione del 2,3% nei primi nove mesi dell'anno, ma con segnali di ripresa nel terzo trimestre, evidenziando un incremento del 2,6%. Il distretto dei Mobili imbottiti di Forlì ha chiuso il terzo trimestre con un calo dell'11,7%, portando la contrazione complessiva del periodo gennaio-settembre al 3,1%, soprattutto a causa del calo della domanda europea. Il sistema moda mostra ancora segnali di difficoltà. L'Abbigliamento di Rimini ha registrato una riduzione limitata dell'1,1%, sostenuta parzialmente da buone performance in Russia e Hong Kong. La Maglieria e abbigliamento di Carpi ha subito un calo del 12,2%, mentre le Calzature di San Mauro Pascoli hanno visto una contrazione del 20,3%, ostacolate in particolare dalla debolezza dei principali mercati europei.
I poli tecnologici hanno mantenuto una sostanziale stabilità (+0,2%), trainati dalla crescita dei biomedicali (+9% a Mirandola e +0,6% a Bologna), ma penalizzati dalla flessione dell'ICT (-6,8%).
Alessandra Florio, Direttrice Regionale per Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: "In particolar modo in questa fase, per affrontare le sfide poste dal contesto internazionale, è cruciale investire nella transizione tecnologica e digitale, elemento chiave per migliorare la competitività delle nostre imprese. Nel periodo preso in analisi, i primi nove mesi del 2024, abbiamo erogato alle imprese regionali circa 900 milioni di euro e con il programma di finanziamenti 'Il tuo futuro è la nostra impresa' mettiamo a disposizione delle imprese dell'Emilia-Romagna 10 miliardi di euro proprio per Transizione 5.0 ed energia, sviluppo internazionale e digitale, in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR."
Alessandra Florio
Nel periodo gennaio-settembre 2024, i mercati maturi hanno evidenziato una contrazione complessiva dell'1,7%, con cali significativi nelle destinazioni storiche delle merci dei distretti della regione. La Francia ha registrato una flessione del 5,7%, la Germania del 4,2% e il Regno Unito del 6,4%. Tuttavia, i segnali positivi giungono dagli Stati Uniti (+4,9%) e dalla Spagna (+2,9%). I mercati emergenti, pur registrando una contrazione complessiva dell'1,1%, presentano alcuni casi di crescita notevole: Messico (+33,2%), Brasile (+18,1%) e Turchia (+2,9%). Contrariamente, la Cina (-9,9%) e l'India (-21,1%) hanno segnato dei cali.
Secondo gli analisti del Research Department di Intesa Sanpaolo, la diversificazione dei mercati di sbocco appare fondamentale per ridurre la dipendenza dai mercati europei tradizionali, che hanno mostrato segni di debolezza, e cogliere le opportunità offerte dai mercati emergenti. In particolare, paesi come Messico, Brasile e Arabia Saudita rappresentano destinazioni promettenti, grazie alla crescita della domanda locale e all'interesse per le eccellenze produttive della regione.
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