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Economia
25 Febbraio 2025 - 07:45
Nel 2024, il Culatello di Zibello Dop ha registrato un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2023, quando aveva superato i 20 milioni di euro. Per la prima volta, oltre la metà del valore deriva dal pre-affettato. Infatti, il valore delle vaschette non aveva mai raggiunto simile livello nei 15 anni dalla fondazione del Consorzio: nel 2024, su 73.550 culatelli sigillati (erano 81.351 nel 2023), ben 38.004 sono stati dedicati al pre-affettato, rappresentando così il 51,6% del totale.
Osservando i dati storici, solamente nell'anno record del 2022, in cui la produzione era completamente ripartita post-Covid con 102.591 culatelli marchiati, erano stati destinate maggiori quantità, con 40.171. Complessivamente, su un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro, ben 10,2 milioni provengono dal pre-affettato (nel 2019 erano 7,3 milioni), con 1,07 milioni di vaschette introdotte sul mercato.
Il 2024 ha rappresentato un anno particolarmente complesso per il reperimento della materia prima certificata, come sottolinea il Consorzio. Rispetto al 2023, si è assistito a una riduzione del 9,5% nelle marchiature, con 294.000 chilogrammi destinati rispetto ai 325.000 dell'anno precedente. Tale contrazione è principalmente attribuibile all'aumento dei costi: "Nel 2020, il prezzo medio della coscia di suino con osso era di 3,73 euro al chilo; attualmente, nel 2024, è salito a 6,08 euro, quasi il doppio", afferma Romeo Gualerzi, presidente del Consorzio di tutela del Culatello di Zibello Dop.
"Si tratta di quotazioni stratosferiche che inevitabilmente portano a una riduzione dei consumi, dovuta a un minor potere d’acquisto. Inoltre, come Consorzio, abbiamo adottato normative ancora più rigorose sul disciplinare, con controlli moderni in grado di garantire maggiori sicurezze; misure che in parte riducono la disponibilità di cosce sul mercato". Tuttavia, secondo Gualerzi, "siamo comunque al di sopra della media storica di 60.000 culatelli marchiati: il 2022 è stata un'eccezione, dato che dopo l'interruzione legata al Covid avevamo esaurito le scorte, e quest'anno aspiriamo a raggiungere gli 80.000. Ma è fondamentale stabilizzare il mercato. Inoltre, puntiamo a intensificare sempre più l'attività promozionale in Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti, dove il consumo di suini è molto elevato".
Il Consorzio comprende tutte le 21 aziende produttrici della Dop (nel 2023 erano 23 secondo i dati del Consorzio) e rappresenta un settore con oltre 250 addetti e un fatturato alla produzione di 11,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 12 milioni dell'anno precedente. Nei dati economici del 2024, inoltre, la quota di esportazione raggiunge il 25%: i Paesi dell'area UE (in primis Francia e Germania), insieme alla Svizzera, costituiscono l'88% della quota estera, ma si osserva una crescita anche in Nord America, con Canada e Stati Uniti (6% complessivo), oltre che nei paesi asiatici (4%).
Infine, per quanto riguarda il canale di commercializzazione, il commercio tradizionale si conferma come il principale, con una quota pari al 60% del settore, mentre la grande distribuzione organizzata rappresenta il restante 40%.
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